Blogtour "Take me into your Hell", sesta tappa - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

giovedì 10 ottobre 2013

Blogtour "Take me into your Hell", sesta tappa

Buongiornooo lettori!!! :D
Con questo post inauguro la sesta tappa del blogtour del libro "Take me into your hell", scritto a 4 mani dagli autori Diletta Brizzi e Yvan Argeadi. (QUI la pagina Facebook e QUI il link di Amazon dove potete acquistare l'ebook).

Alla fine del blogtour avrete la possibilità di vincere una copia cartacea del romanzo; non dovete far altro che commentare questa e le precedenti tappe del blogtour:

- Presentazione blogtour e del giveaway ATELIER DI UNA LETTRICE COMPULSIVA 
- Intervista agli autori PECCATI DI PENNA 
- Bestiario delle creature mitologiche LA MIA STRADA FINO A QUI 
- Intervista doppia Ade e Zeus LIBER ARCANUS
- Intervista a Persefone LA FENICE BOOK 


In questa tappa Crono, uno dei personaggi, descriverà se stesso.
Ora scopriamo qualcosa di più su di lui!

Ok lo ammetto, quando mi è stato chiesto di parlare di me stesso per un blog letterario mi sono detto "in quest'epoca non c'è più rispetto. Un tempo venerato e temuto e ora fenomeno da baraccone" e la mia mente stava già pensando a quale tipologia di vendetta attuare verso l'umanità.
Poi però, parlando col mio agente, mi è stato detto detto: "è un opportunità d'oro Crono, pensa solo al ritorno d'immagine che ne potresti avere. Interviste, fotografie sulle riviste più patinate del gossip, inviti televisivi e con un po' di fortuna potresti addirittura essere scritturato per qualche film d'azione. Immagina quante star del cinema saranno ai tuoi piedi, Paris Hilton, Lindsay Lohan, carne giovane come piace a te. Hollywood sarà tua!". E così mi sono lasciato convincere. Non che avere un tet a tet con Paris Hilton sia una brutta prospettiva, anzi, ma ciò che mi ha spinto maggiormente ad accettare la proposta è stato altro.
Era una tranquilla serata di settembre, dopo l'ennesima serata a base di donne disinibite e alcol in uno dei pub di Los Angeles, il mio autista mi stava raccattando per l'ennesima volta in uno squallido vicolo del centro per riportarmi a casa. Non è un mistero che, da quando quel maledetto romanzo è stato messo in circolazione, tutti i riflettori siano puntati su Ade e la sua bella tenebrosa dagli occhi di ghiaccio. Bel bocconcino in effetti, ma io cosa ci ho guadagnato? D'esser dipinto come uno squilibrato calcolatore che se ne sta in disparte ad attendere che i suoi figli finiscano di darsele di santa ragione per rubare tutto il bottino.
Io, il Re dei Titani, umiliato in questo modo. Persino Zeus, da quando la sua immagine è tornata alla ribalta, ha più notorietà di me con i suoi saggi sui dilemmi esistenziali e le sue trasmissioni televisive dove spiega l'origine dell'Universo e bla bla bla.
Tsk, patetici.
Tornando a noi. Dopo aver smaltito la sbornia di quella sera, la cameriera del servizio in camera dell'albergo nel quale alloggiavo mi fece trovare il giornale sul tavolino della terrazza, come tutte le mattine. Prendo quell'agglomerato di cartaccia tra le mani chiedendomi per l'ennesima volta per quale arcana ragione nessuno si prende la briga di rilegarne le pagine, e inizio a sfogliarlo. Tralascio volutamente tutta la arte relativa alla cronaca e a tutto il male che dilaga nel mondo, tanto lo attribuirebbero a me per certo, e finisco nella pagina dello spettacolo. E' allora che lo vedo, li, stampata come fosse una fotografia, la locandina del nuovo film di Percy Jackson.
Leggendo capisco che si parla di me e mi dico "finalmente qualcuno mi rende giustizia".  Decido di precipitarmi immediatamente al mio portatile per vederne il trailer. E cosa vedo? Chi sarebbe quell'essere cornuto cosparso di fiamme? No, un'altra volta no, non era bastato La Furia dei Titani, ora pure Percy Jackson.
Qualcosa andava fatto, qualcuno doveva fare chiarezza una volta per tutte. Così ordinai uno Chardonnay alla cameriera e, dopo averla fatta fuori con una sola occhiata, ho preso il mio fido registratore da tasca, lo stesso che adopero per registrare le scappatelle extraconiugali di Zeus e riportarle a Era e mi sono messo a registrare questo messaggio.
Chi sono io?  Ve lo spiegherò, cosicché in futuro non si cada più in equivoci del genere.
Tanto per cominciare, non sono il coso che avete visto in quei dannati film. Cioè  guardatemi e ditemi se trovate più somiglianza con quello o con Lenny Kravitz . Andiamo.
Utilizzando il vostro metodo attuale di misurazione del tempo, posso affermare d'esser venuto al mondo più o meno un milione di anni fa. Ricordo la mia nascita come fosse ieri e... cioè forse non la ricordo così chiaramente ma, insomma, venni al mondo dal ventre di mia madre Gea. Perché, voi non venite generati da una donna? Il fatto che non lo ricordi è dovuto alla mia età, col passare dei millenni la memoria inizia ad essere abbastanza selettiva e memorizza soltanto gli eventi più significativi.
Insomma nacqui, e mio padre già mi voleva ammazzare. Voglio dire, posso capire che forse strillavo così forte da spaccare con la mia voce i ghiacci dell'Olimpo, ma mi sembra un pò drastico come rimedio.
Dopo avermi costretto alla schiavitù per mezzo secolo terrestre, gli feci uno sgarro. Ad essere sincero non ricordo nemmeno di cosa si trattasse, so solo che lo feci davvero incazzare.
Spaccò il ventre di mia madre davanti ai miei occhi, gettò la sua carcassa al suolo e dalle sue viscere generò l'abisso del Tartaro, e mi disse: "Entraci!". E io gli risposi: "Dopo di te vecchio!" e lui mi disse "non sono vecchio" o qualcosa del genere. Insomma ne nacque un battibecco, ma alla fine mentre noi litigavamo io inciampai e finì in quel baratro. Per mia fortuna mia madre era ancora viva, e qualche tempo dopo mi ridiede alla luce. Trovai il modo di fuggire, lontano dalla vista di mio padre, e in qualche modo che non ricordo entrai in possesso di un falcetto dai poteri immensi. Era l'occasione che aspettavo da sempre, la vendetta così a portata di mano. Attesi silenzioso nell'ombra come un serpente. No, non è una metafora, intendo che avevo veramente assunto le sembianze di uno schifoso rettile per intrufolarmi sull'Olimpo. Alla fine il momento più propizio arrivò. Un taglio netto ai suoi attributi, e il paparino fuggì senza lasciare traccia.
Perché non lo uccisi? bhè, la mia intenzione era quella, ammetto di aver mancato il suo ventre per un mio errore nel calcolare le distanze. Ma quel che conta è ciò che accadde in seguito. Oh, quelli si che sono eventi che non scorderò mai.
No, non mi sto riferendo alla comparsa di quella Dea che sembrava essere uscita da una copertina di Playboy invece che dallo scroto di mio padre, anche se ammetto fu uno spettacolo che mi fece venire l'acquolina in bocca. Ma a qualcosa avvenuto ancora dopo, e legato al mio gesto di quel giorno. Ammetto di non rammentarlo, è tutto così dannatamente confuso. Ricordo solo tre ombre, sembravano donne, che si avvicinano a me. Il resto è buio.
Dicono che da quel giorno io sia diventato un folle. Mi fanno ridere, non lo sanno che la vera normalità sta proprio nella follia? e solo un pazzo può scorgere opportunità celate agli occhi di qualcun altro?
Mi dicono che sono pazzo? così sia, farò della mia pazzia il loro terrore.
Diventato il padrone incontrastato dell'Olimpo, quelle tre megere delle Moire predissero per me lo stesso destino che avevo riservato a mio padre. Perdere gli attributi? ma nemmeno per idea, piuttosto mangio tutti i miei figli. Il resto è triste storia che già conoscerete, immagino vi avranno fatto venire il fegato grande quanto un pallone da rugby al liceo con tutte quelle storie sul padre degli Dei spodestato da Zeus e fratelli. Quindi non vi annoierò oltre.
Spero di avervi dato qualche delucidazione in più su chi sono realmente, insomma non ho niente a che fare con quei mostri che vedete al cinema. Ho persino aperto una catena di negozi di orologi col mio marchio. Stanno avendo molto successo, in special modo tra i giovani, amano le possibilità offerte da quel piccolo bottoncino posto dietro la cassa dell'orologio che permette loro di fermare il tempo e svignarsela dalle lezioni troppo noiose o da una situazione imbarazzante con la propria ragazza. Peccato che certi gruppi di persone, voi li chiamereste terroristi, si stanno avvalendo dei miei orologi per i loro scopi. Ve lo giuro io non potevo immaginarlo. Cioè non avrei mai voluto che morissero migliaia di innocenti e che le loro anime intasassero la casa di Ade, che il tutto fosse attribuito a me, che qualcuno addirittura mi costruisse delle chiese e che... ma chi prendo in giro, certo che era tutto voluto, e questo è solo l'inizio belli miei.



7 commenti:

  1. Non so voi, ma questo blog tour mi ha fatto sentire in Hercules! xD

    RispondiElimina
  2. Crono mi sembra un personaggio fantastico!!!

    RispondiElimina
  3. eeeeee siamo alla sesta tappaaaaaaaa XD
    la mia preferita resta l'intervista a Zeus e Ade, ma anche questa è caruccia*-*
    Crono, prova ad apparire in pubblico più spesso e magari non ti raffigureranno più come un mostro di lava XD

    RispondiElimina
  4. Personaggio molto, molto interessane =) Grazie per questa tappa.

    RispondiElimina
  5. Waoooo stupendooo *_* bellissima tappa :-*

    RispondiElimina
  6. hihihihi sto ancora ridacchiando per l'inizio della presentazione, insomma posso capirti caro Crono! XD bellissima anche questa tappa :)

    RispondiElimina
  7. ahaha povero Crono, nessuno che gli faccia onore ahaha

    RispondiElimina