Recensione: "Lettere d'amore di Enrico VIII ad Anna Bolena" a cura di Iolanda Plescia - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

lunedì 19 maggio 2014

Recensione: "Lettere d'amore di Enrico VIII ad Anna Bolena" a cura di Iolanda Plescia

Buon inizio settimana a tutti voi!

Come sapete sono una graaaande appassionata di storia e, soprattutto, del periodo Tudors. La regina che ammiro di più è Anna Bolena quindi non potevo non comprare questo libro appena l'ho visto in libreria *___*
Il 19 maggio 1536 Anna Bolena viene decapitata accusata di adulterio e stregoneria (ingiustamente, aggiungere).
Ricorrendo oggi l'anniversario di questo tragico evento, ho pensato di proporvi la recensione delle Lettere d'amore di Enrico VIII ad Anna Bolena.

Titolo: Lettere d'amore di Enrico VIII ad Anna Bolena
A cura di: Iolanda Plescia
Editore: Nutrimenti
Collana: Tusitala
Pagine: 126
Prezzo: 12,00€

Scritte negli anni Venti del sedicesimo secolo e riapparse dopo quasi due secoli in un'edizione a stampa del 1714, le lettere d'amore di Enrico VIII ad Anna Bolena mostrano il lato seduttivo di un sovrano e rappresentano l'aspetto intimo di una crisi politica che sconvolse l'Europa del Cinquecento. Convintosi ormai che la legittima moglie, Caterina d'Aragona, non poteva offrirgli eredi maschi, Enrico Tudor comincia a corteggiare la damigella della moglie e parimenti a pretendere che la Chiesa di Roma annulli il matrimonio con Caterina. Il conflitto con Roma si concluderà come si sa, con il ripudio di Caterina, lo Scisma anglicano, il matrimonio con Anna. Le vicende che seguiranno poi - il fallimento del secondo matrimonio, le accuse di adulterio e stregoneria, il processo farsa e l'esecuzione della regina - appartengono anch'esse alla storia politica e disegnano un'ombra cupissima su queste missive che, al contrario, mostrano un uomo innamorato e determinato nella passione e un'interlocutrice muta - nessuna lettera d'amore di Anna è sopravvissuta al tempo - ma che appare sapiente nel dosare concessioni e ritrosie, vicinanze e separazioni. Scritte dapprima in francese, la lingua della seduzione, e poi in inglese, un inglese diretto ed essenziale, così come diretto ed essenziale è il sentimento del re. Con un saggio di Nadia Fusini

Lettere d'amore di Enrico VIII ad Anna Bolena è la prima edizione italiana che raccoglie le diciasette lettere che uno dei più controversi re d'Inghilterra scrisse ad Anna Bolena nel periodo del corteggiamento.

Su Anna Bolena ci vengono dati diversi ritratti: c'è chi ritiene che sia brutta, con sei dita e la pelle scura e chi invece, pur non ritenendola una delle donne più belle del mondo, la descrive con una bocca carina e un collo sottile.
Nel 1522 diventa damigella della regina Caterina d'Aragona e fa la sua prima apparizione a corte durante uno spettacolo teatrale in cui impersona la Perseveranza. Ha poco più di vent'anni ed è in età da marito. Secondo gli studiosi, nel 1526 viene notata dal re e nasce una forte passione. La giovane Bolena, però, non aspira a diventare una delle tanti amanti del re, ma vuole essere sua moglie, diventando così regina. Proprio per questo decide di non concedersi a lui se non dopo il matrimonio.

Anna e Caterina sono donne completamente diverse, ma accomunate dall'amore che nutrono per la propria figlia.
Enrico è disposto a far tutto pur di avere Anna Bolena, a tal punto che si separa dalla chiesa cattolica, che non vuole concedergli l'annullamento del matrimonio con Caterina, e forma una chiesa Anglicana a cui lui è a capo.
Nel gennaio 1533 Anna ed Enrico si sposano e nel maggio dello stesso anno Anna Bolena viene incoronata regina d'Inghilterra. Dalla loro unione nascerà però solo una figlia femmina, Elisabetta. Enrico ha però bisogno di una nuova moglie che possa dargli il tanto desiderato figlio maschio e decide così di liberarsi di Anna Bolena per poter sposare Jane Semyour. Nel 1536 la regina viene processato per adulterio, incesto e stregoneria, e alto tradimento. Il 19 maggio ebbe luogo la sua esecuzione.

Sono diciasette lettere piene d'amore, in cui più volte il re si preoccupa della salute di Anna Bolena e soffre per la loro lontananza. La Bolena ha deciso di rimanere lontana dalla corte aspettando che tuttal questione si risolva. Purtroppo sono lettere senza risposta, almeno per noi, perchè quelle che Anna Bolena scrisse al re non sono mai state ritrovate. Queste di Enrico invece sono state ritrovate tempo dopo e custodite nella Biblioteca Vaticana. 

Enrico VIII nelle lettere in cui scrive del suo amore usa la lingua francese, invece quando parla di questioni politiche usa l'inglese. Probabilmente questa scelta, come scrive la curatrice Iolanda Plescia, è dovuta alla volontà di tenere nascosto ai più il contenuto, scrivendo in francese, o è dovuta semplicemente a un questione di seduzione.

Nella prima lettera Enrico VIII esprime proprio il suo dispiacere, mandandole anche un suo ritratto incastonato in un bracciale. Bellissime sono le parole che usa per descrivere il loro sentimento.
"Mi viene in mente un assunto della scienza astronomica, ovvero, che i giorni si allungano, più s'allunga la distanza del sole; epperò, tanto più rovente è il calore. Così è col nostro amore, che malgrado la lontananza conserva il suo calore, almeno da parte nostra." [Nostra è riferito a lui e al suo cuore]
Nella quinta lettere Enrico ringrazia Anna per il gioiello che gli mandato in dono, dov'è raffiurata una donna che, su una nave in tempesta, è pazza di dolore. Come ci spiega Nadia Fusini nel saggio introduttivo, questo regalo significa che per Anna la situazione è molto difficile, essendo innamorata di un uomo sposato. Enrico capisce subito il significato e ribadisce ancora una volta l'amore che prova. Anche in questa lettera esprime la sofferenza nel non poterla vedere.
"Vorrei che il tempo si facesse breve, ma quello che dovrà passare prima di rivederci mi parrà molto lungo."
In alcune lettere manifesta la voglia di vederla e la speranza che tutto vada per il meglio, in altre invece parla della questione dell'annullamento o di altre faccende, come per esempio della candidatura come prioria dell'abbazia di Wilton.

Oltre alle lettere per Anna, troviamo anche due lettere che la stessa Bolena ha scritto al cardinale Wolsey per avere notizie sull'annullamento.
"Mio signore, vi assicuro che desidero fortemente sapere notizie del nostro legato; arrivando da voi spero che siano molto buone, e sono certa che lo desiderate anche voi quanto me, e ancor più di me, se mai fosse possibile."
L'unica lettera che ci rimane di Anna per re Enrico è l'ultima, ovvero quella che scrisse nella Torre. Non si sa se sia autentica o un falso, fatto sta che il re non l'ha mai letta, perché fu tenuta nascosta da Cromwell e ritrovata dopo la sua morte tra le sue carte.
In questa lettera Anna Bolena scrive che non ammetterà mai nessuna colpa perchè è innocente. Perdona il re ed i suoi nemici e, inoltre, chiede di risparmiare gli altri accusati.

L'ultima lettera presente è scritta da Enrico VIII per la nuova futura moglie, Jane Semyour. Sarà che sono di parte, ma l'ho trovata piuttosto fredda e distaccata rispetto a quelle scritte per Anna Bolena.

Se anche voi, come me, ammirate la figura di Anna Bolena, non potete non leggere queste lettere. Sono sempre più convinta che Enrico VIII sia stato davvero innamorato di Anna... peccato che l'ossessione del figlio maschio era più forte di qualsiasi altra cosa. Tanto rumore per nulla poi. Non dimentichiamoci che da questo breve matrimonio nacque Elisabetta, colei che divententerà una delle più grandi regine che l'Inghilterra abbia mai avuto. E sarà proprio lei a riabilitare il nome della madre.

VOTO

Questo libro rientra nella categoria "Books&History

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