Interviste storiche - Coralba Capuani - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

mercoledì 3 giugno 2015

Interviste storiche - Coralba Capuani


- Ciao Coralba, benvenuta nel mio blog. Grazie per aver aderito a questa iniziativa! Iniziamo con una piccola presentazione, chi è Coralba nella vita di tutti i giorni?
Ciao a te e grazie per l'ospitalità. Allora, mi chiamo Coralba Capuani e vivo in un piccolo paesino abruzzese, sono laureata in lingue e letterature straniere, mi piacciono i gatti, ma che non si sappia in giro perché non faccio altro che raccoglierli dalla strada! E, dulcis in fundo, sono disoccupata o, meglio, in attesa di lavoro. A proposito… proposte? 

- Come si intitola il tuo romanzo storico? Quale sfumatura ha? 
Il romanzo, appena pubblicato con la Butterfly edizioni, si intitola Il cuore aspro del Sud e, parlando di sfumature, diciamo che ce le ha tutte; dai toni più leggeri a quelli più cupi. C'è il rosso della passione e dell'amore, ma anche del sangue, il bianco della purezza dei sentimenti e della lealtà, il giallo dell'invidia, il rosa della tenerezza e della nascita, il nero dell'odio e della guerra, e così via. -


- Come lo presenteresti a chi ancora deve leggerlo?
Per sommi capi la trama si potrebbe riassumere così: le storie di un minuscolo paesino arroccato sui monti dell'Abruzzo si intrecciano con le vicende del tempo: l'unità d'Italia e il brigantaggio. Tra i personaggi principali troviamo la contessa Lucretia e la sua inserviente Imelda. Nicola, il capo dei briganti, Ada, la sua promessa sposa e Innocenza, la madre di lei. Poi ci sono due outsider, nel senso che non sono originari del luogo ma arrivano in paese per motivi diversi. Tra di loro c’è Martino, ex soldato dell'ormai sconfitto esercito borbonico, e il giovane tenente Corrado, originario del Nord che prende il comando della stazione dei Carabinieri al posto del defunto marito di Lucretia. Le storie di tutti i personaggi saranno destinate a incrociarsi in seguito a un traumatico evento: il tentato omicidio ai danni di Imelda. Che cosa nasconde questa donna dall'apparenza così impeccabile? Cosa si cela dietro l'apparente normalità degli abitanti di San Donato? Sono davvero come appaiono? E chi vincerà nella lotta tra piemontesi e briganti?

- Com'è nata l'idea? 
L'idea è nata per caso dalla combinazione di due eventi. Avevo già scritto un romanzo ambientato nel passato, più precisamente nei primi decenni del secolo scorso, e il mio desiderio era quello di tornare ancora più indietro, quindi l'Ottocento era perfetto. Ma è stato soprattutto grazie alla lettura di un articolo molto polemico sul centocinquantesimo anniversario dell'unità di'Italia che mi è venuta la voglia di approfondire il tema del Risorgimento e del Brigantaggio.

- Ti andrebbe di parlarci dei personaggi del tuo romanzo?
Inizio dalla contessa Lucretia, la prima ad entrare in scena. Credo che questo personaggio non risulterà simpaticissimo da subito, Lucretia, infatti, è una donna altera, algida e intransigente, anche un po' snob in verità, ma il lettore scoprirà che dietro questa facciata si cela una verità molto triste. Lucretia è stata messa alla prova dal destino e perciò si è indurita, ma in realtà questo è solo un atteggiamento che rivela la sua fragilità e il suo bisogno d'amore. La seconda a entrare in scena è Ada, una ragazzina di circa quindici anni, fidanzata con Nicola, il capo dei briganti del luogo. Io adoro questa ragazza testarda e ribelle, non solo perché nel corso della narrazione dimostrerà una maturità e un coraggio fuori dal comune, ma anche perché è schietta, simpatica e, spesso, anche buffa. Poi c'è sua madre, Innocenza, una donna scaltra che ha una concezione molto pragmatica della vita. È la classica pettegola di paese, furbetta e intrigante che sfrutta ogni situazione a proprio vantaggio. All'opposto c'è la sua "rivale" Imelda, donna fedele, onesta e servizievole. Anche se… Tra i personaggi maschili ci sono Nicola, il fidanzato di Ada, ragazzo leale e coraggioso, uomo d'azione ma anche si scelte ragionate. Un vero capo, amato e rispettato dai suoi e dall’intera comunità di San Donato. Poi c'è Corrado, un tenente originario del Nord e inviato in paese a causa dell’amore per le belle donne. Uomo misterioso e affascinante, contribuirà a portare scompiglio nell’apparente vita tranquilla del paese (soprattutto nella vita di un personaggio in particolare...). Nonostante il suo passato scabroso però si dimostrerà forte e coraggioso, maturando e trovando anche l'amore vero.Infine c'è Martino, uno dei personaggi più enigmatici del romanzo. Ragazzo tormentato, sempre in bilico tra bene e male, si unirà alla lotta dei briganti per necessità più che per convinzione, ma alla fine anche il suo sarà un percorso di riscatto.

- Secondo te cosa deve avere un romanzo storico per attirare l'attenzione di un lettore?
Per me un buon romanzo storico deve avere in primis una ricostruzione storica impeccabile, ben documentata e solida, ma è importante anche che il sostrato storico venga espresso in maniera viva, non da saggio per intenderci. Deve cioè far parte della narrazione senza annoiare ma, anzi, riuscire a trasportare il lettore nei luoghi descritti come se fosse presente e stesse vivendo in prima persona le vicende descritte.

- Il miglior romanzo storico che hai letto.
Diciamo che a me piacciono i romanzi ambientati nel passato, indipendentemente dal fatto che siano dei romanzi storici veri e propri o dei romanzi in cui il periodo storico nel quale si svolge l'azione sia solo una cornice. In questo senso ho adorato i libri di Antonia Arslan che, pur essendo ambientati nel 1915 e raccontando del genocidio del popolo armeno, non si possono certo definire romanzi storici. Così come mi piacciono i "padri" del romanzo storico: Walter Scott e Manzoni. La Scozia e l'Inghilterra medievale del primo, e l'Italia del Seicento del secondo, sono la base per chi voglia avvicinarsi a questo genere così bello e intrigante. Ma anche tra gli esordienti ci sono molti bravi autori. L'enigma del Battista, per esempio, uno degli ultimi libri che ho letto, è opera proprio di un'esordiente, Lorena Marcelli. Una bravissima autrice che ha avuto il merito di portare alla luce la storia di Alice Kytler, la prima "strega" d'Irlanda. Le sue ambientazioni sono a dir poco meravigliose!

- Se potessi fare un viaggio nel passato, in quale periodo ti piacerebbe andare?
In realtà ce ne sarebbe più di uno, ma sicuramente il periodo che più scatena la mia fantasia è il Medioevo. Pur essendo un periodo piuttosto buio e tecnologicamente tutt'altro che avanzato, si pensi all'igiene, la medicina ancora agli albori, le varie ondate di peste e le persecuzioni di donne innocenti definite streghe, ecco, nonostante questo dicevo, quel periodo mi affascina da morire. Saranno gli imponenti castelli, l'abbigliamento e lo stile di vita che, vogliano definire semplice? Beh, se potessi un viaggetto me lo farei seduta stante. 

- Su quale personaggio realmente esistito ti piacerebbe scrivere un romanzo?
Fino a qualche tempo fa avrei risposto nessuno, perché di solito finora la mia attenzione si è soffermata sulle persone semplici, sulla gente che rimane ai margini della storia, sul popolino, per intenderci, piuttosto che su grandi personaggi che la storia l'hanno fatta. In parte questo rappresenta ancora il mio pensiero, non credo, infatti, che smetterò di scegliere persone comuni e sconosciute per i miei personaggi, sebbene ultimamente mi sia imbattuta in una figura realmente esistita che mi ha molto affascinata. Non posso dire di più su questo perché per ora è solo un'idea, una prima bozza di un nuovo romanzo che mi impegnerà molto, ma credo che sarà un'esperienza interessante e, soprattutto, nuova. Almeno per me!

- C'è un film/telefilm storico che secondo te è da vedere assolutamente? 

Mah, non saprei, se penso a un film storico mi vengono in mente i vecchi kolossal biblici e non è che li ami poi tanto. Tra i film storici moderni che mi sono piaciuti, diciamo che c'è qualcosa di interessante ambientato in epoche piuttosto moderne, anche se, secondo me, spesso nei film e nei telefilm /fiction televisive si perde in spessore. Meglio quindi il buon vecchio libro. Però devo dire che le ricostruzioni storiche della trasmissione Ulisse sono meravigliose, dei veri e propri mini film. Ecco, se questi mini film possono definirsi fiction, io sceglierei decisamente questi ultimi. 

-Grazie per essere stata qui con noi, in bocca al lupo per le tue future pubblicazioni.

Grazie a te, è stato un piacere fare questa chiacchierata. Prima di salutare i lettori del blog, vorrei invitarli all’evento organizzato per l’uscita del mio romanzo. Se quanto detto vi ha interessato e vorreste leggere il romanzo, sappiate che al momento lo troverete a prezzo scontato ancora per un po’ (0,99 cent.) e che, aderendo all’iniziativa (basta andare su Facebook al seguente link https://www.facebook.com/events/956034577748610/) potrete vincere un buono da 10 euro da spendere su Amazon. Di nuovo grazie a tutti e...vi aspetto! 

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