Anteprima: "New York - Napoli, amore al peperoncino" di Pamela Boiocci e Michela Piazza - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

giovedì 3 settembre 2015

Anteprima: "New York - Napoli, amore al peperoncino" di Pamela Boiocci e Michela Piazza

Titolo: New York - Napoli, amore al peperoncino
Autore: Pamela Boiocci e Michela Piazza

Genere: Rosa contemporaneo, ironico
Prezzo: 0,99€

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Lui è Rick, un texano amante delle donne e convinto che hamburger e patatine fritte siano la base della cultura americana.
Lei si fa chiamare Mary Jane, anche se il suo vero nome è Maria Gennara, una chef italiana decisa a preparare solo piatti genuini e biologici.
Cosa li lega? Un ristorante a New York e un’attrazione fisica che supera ragionamenti e antipatie.
Ma se lei fugge dalla Grande Mela (e da un certo cowboy sexy) e lui decide di seguirla a Napoli, cosa potrà succedere? Imparerà Rick ad apprezzare ricette piccanti e cibo verace? E riuscirà Mary Jane a venire a patti coi propri sentimenti?
Tra parenti impiccioni, equivoci e sorprese, i due scopriranno che l’amore non è bello se non è litigarello e che la vita è più eccitante se ci aggiungi un pizzico di peperoncino


ESTRATTO 1
 L'aereo era un po' in ritardo, ma persino questo contrattempo contribuì a far sentire Mary Jane di nuovo a casa. Che poi, Mary Jane... non era il caso che in Italia usasse il suo vero nome? Quello contro cui aveva lottato sin da bambina, abbreviandolo e “americanizzandolo”? Quand'è che si era trasformata da Maria Gennara (nomi rispettivamente della nonna materna e di quella paterna, nonché della Madonna e di S. Gennaro che erano stati invocati per favorire il suo concepimento) in Mary Jane? Forse alle medie, dove quella nuova identità era stata scritta in copertina alla sua Smemoranda? O addirittura prima, quando aveva dato quel nome alla sua biondissima Barbie California?

ESRATTO 2:

«Allora, ce la facciamo o no questa cavalcata?» chiese Rick, strizzandole un occhio. Senza darle il tempo di pensare - o di fuggire - l'afferrò per una mano e la trascinò fino all'ascensore. Non appena le porte si chiusero, le scostò un ricciolo dal viso, portandolo dietro l'orecchio. Si chinò a mordicchiarle un lobo, con deliberata lentezza. Mary Jane assaporò i piccoli brividi che le si stavano diffondendo lungo la spina dorsale. Aveva un buon odore, il cowboy: un misto di sapone e tabacco unito all'aroma personale della sua pelle. Le dava le vertigini. Si trovò stretta tra la parete e i suoi muscoli. Il texano aveva dei pettorali niente male, doveva ammetterlo, e lei aveva desiderato tastarne la consistenza sin da quando aveva posato gli occhi su di lui. Era muscoloso al punto giusto: non come un body builder, ma come un uomo che è abituato a stare all'aria aperta e a fare lavori fisici. Rick iniziò a baciarle il collo: il suo respiro caldo era piacevole... Poi lui però sussurrò: «Sai che oggigiorno le porcate in ascensore vanno di moda? Pare che in un certo film ci diano dentro di brutto in uno di questi cosi!» Mary Jane alzò di nuovo gli occhi al cielo. Cosa diavolo stava facendo? «Senti.» disse, seria «Se vuoi portarmi a letto devi giurare di non dire più neanche una parola. Facciamo questo patto? Io ci sto, ma tu taci. Perché ti giuro che se sento un'altra delle tue battute, scappo.» A questo punto lui mimò il gesto di chiudersi la bocca con una zip, il che faceva ben sperare.

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