Recensione: "Sei sfumature di rosa" di Margherita De Tullio - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

venerdì 23 settembre 2016

Recensione: "Sei sfumature di rosa" di Margherita De Tullio

Titolo: Sei sfumature di rosa
Autore: Margherita De Tullio
Editore: Giovane Holden Edizioni
Pagine: 101
Prezzo15€

Sei racconti al femminile, sei deliziose sfumature di rosa tratteggiate più per svelare all’uomo il caleidoscopico universo che vede protagonista la donna che per delineare un genere.
Uno stile originale, un lessico sempre calibrato spruzzato abilmente qua e là di un tocco di ironia.
Margherita De Tullio fa un uso magistrale della narrazione breve e compatta, in sei figure femminili, le paure, i desideri e le aspirazioni di ogni donna. Anna, Camilla, Emma, Sofia, Margherita, Alina, apparentemente diverse una dall’altra per età, cultura, estrazione sociale eppure accomunate dalla forza e dalla volontà di guardare oltre, coraggiose al punto di sapersi inventare una vita nuova quando la precedente le tradisce, pronte a stabilire un nuovo obiettivo, a rovesciare gli schemi.
Donne normali che vivono in contesti comuni, ma con quella capacità tutta femminile di sentire la vita, le esperienze e gli affetti.

È vero, non ci ho provato a tenere unita la famiglia e il fallimento mi pesa come un macigno. Ma non volevo che lei e Marco crescessero con l'idea che essere coppia volesse dire quel silenzio, quel fastidio, quella mancanza di slanci.
- Emma-

Sei sfumature di rosa è un'antologia contenente sei racconti tutti al femminile: le protagoniste sono delle donne come tutte noi, personaggi in cui qualsiasi donna può rispecchiarsi. Anna, Camilla, Emma, Sofia, Margherita e Alina sono le sei donne protagoniste di questi racconti, ben delineate e con difetti o pregi che si possono ritrovare in chiunque. Ed è proprio questo il bello di questi racconti, non sono donne perfette, ma donne comuni, reali.

La scrittura di Margherita De Tullio è scorrevole e i racconti si leggono molto velocemente. Alcuni racconti sanno catturare l'attenzione del lettore tanto da desiderare di leggere ancora qualcos'altro su quei personaggi, altri invece li ho trovati meno coinvolgenti. Tra quest'ultimi, non ho apprezzato del tutto Emma, la cui situazione mi sembra quasi surreale: Emma conosce Liam che tenta un approccio mentre lei è seduta su una panchina leggendo La coscienza di Zeno (e fin qui, tutto bene). Non vi racconto tutto per non svelarvi il finale, ma mi sembra che la fine della storia sia troppo frettolosa e non una cosa che sia possibile realmente. 

Tra i racconti che mi sono piaciuti molto, due in particolare hanno colpito la mia attenzione: Anna e Camilla. Queste due storie hanno come protagoniste due donne la cui vita sembra andare a pezzi, con problemi anche in familia. Non si sentono realizzate appieno, ma ecco che la svolta è proprio dietro l'angolo: un po' più tragica per Anna, più contemplativa per Camilla. Entrambe, alla fine del racconto, potranno assaporare quella felicità che forse mancava da tempo. Anche Sofia merita una menzione: è una storia che dimostra quanto si è sempre legati alla propria terra d'origine, volenti o nolenti.


Non sono racconti impegnativi, ma sono adatti a un pomeriggio in cui volete staccare un po' la spina.

VOTO 
e mezzo



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