Intervista a Eliana e Chantal Corrado: "Ogni libro e ogni scrittore scelto ci hanno in qualche modo legato a qualcosa" - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

martedì 31 gennaio 2017

Intervista a Eliana e Chantal Corrado: "Ogni libro e ogni scrittore scelto ci hanno in qualche modo legato a qualcosa"

Buongiorno lettori sognatori! 
Con grandissimo piacere, oggi ospito Eliana e Chantal Corrado, editrici di Scrittura & scritture. Parleranno di come è nata la casa editrice, delle difficoltà e delle soddisfazioni avute e di molto altro! 



- Sono lieta di ospitare sul blog Eliana e Chantal Corrado, fondatrici di Scrittura & Scritture, casa editrice con sede a Napoli e nata nel 2006. Come è nata l’idea di fondare questa casa editrice? E come mai avete scelto proprio questo nome? 
L’idea è nata dopo le rispettive lauree e i successivi master e stage in alcune case editrici. Ci siamo appassionate al lavoro che c’è dietro un libro, alla trasformazione di un dattiloscritto in libro, e da questo ai lettori. Una decisione che, ripensandoci ora, con l’esperienza acquisita negli anni, forse è stata un po’ folle, così come è stata presa nella sua immediatezza. Per fortuna la convinzione di quale linea seguire e come operare, tra mille difficoltà ed errori, non è mai venuta a mancare e cioè quella di fare un’editoria di progetto, di qualità, aspirare a quello che per noi significa essere Editore. Questa scelta ha comportato il superamento di una serie di ostacoli, compreso quello di dover cambiare assetto societario pur di seguire e perseguire quella che sentivamo la nostra identità. Abbiamo, quindi, dovuto rinunciare al terzo socio inizialmente con noi, cosa che ha significato il venir meno di una forza, intesa sia in senso economico che di lavoro. Da questi ostacoli ne siamo uscite quali ne siamo: fiere perché alla lunga il tempo ci ha dato ragione, ma anche molto caute e selettive. Il nome della casa editrice era ed è appunto legato all’identità stessa che volevamo e che è tutt’ora della casa editrice: editoria di progetto e non di solo consumo, sebbene sia imprescindibile, dati gli investimenti, avere un occhio al mercato editoriale sempre troppo mutevole e a volte, per logiche più grandi di noi, legato troppo alle mode del momento. 


- Quali difficoltà avete riscontrato, o riscontrate tutt’ora, nell’essere un editore indipendente considerando le molte realtà esistenti in questo settore? 
La concorrenza: forte e a volte spietata per un’azienda piccola e indipendente come la nostra. Ma questa l’avevamo tenuta ben presente fin dall’inizio. Piuttosto, nel corso degli anni, ci siamo scontrati con altre difficoltà che avevamo intuito ma che non avevamo reputato essere così schiaccianti, pressanti, che ti lasciano poca libertà o indipendenza, come il sistema farraginoso e a volte assurdo (quale ad esempio quello delle rese) della distribuzione. Avere una buona distribuzione e promozione è importante, ma i tempi di rendicontazione prima e di pagamento poi sono lunghissimi rispetto all’uscita di un libro, quindi ci sono mesi in cui vivi con poco ossigeno economico. Inoltre la buona promozione e distribuzione non basta affatto, bisogna lavorare molto di proprio, attraverso l’organo dell’ufficio stampa, con gli scrittori sui quali si punta, saper valorizzare le loro opere, dialogare con loro innanzitutto, ma anche con i librai. Cerchiamo una umanità e un dialogo con tutti, nell’interesse di tutte le parti in causa, proviamo a immedesimarci nelle realtà altrui per comprenderne le necessità, cercare un punto d’incontro che possa soddisfare tutti gli attori della filiera. E purtroppo non sempre ci riusciamo, i riscontri sono a volte anche molto amari. Insomma, schiaffi e porte in faccia ne abbiamo prese, errori commessi pure, e altri di sicuro ne faremo, ma abbiamo imparato a prendere anche questi con consapevolezza, nell’ottica di un percorso di crescita ancora tutto da completare. 

- E qual è la soddisfazione più grande che avete avuto finora?
Allo stato attuale, l’azienda che cresce e si fortifica soprattutto sul piano promozionale e distributivo; colleghi che ti confidano di aver corteggiato un tuo scrittore ma di non essere riusciti a strappartelo… scrittori che scelgono noi non perché siamo la “prima spiaggia” cui siano approdati, ma perché condividono con noi il nostro operato.



- C’è un libro, o più di uno, al quale siete legate particolarmente? 
Ogni libro e ogni scrittore scelto ci hanno in qualche modo legato a qualcosa, qualcuno ci ha dato maggiori soddisfazioni di vendite, altri che hanno messo d’accordo tutti - lettori, vendite e critiche - altri che sono arrivati anche a essere tradotti all’estero. Persino alcuni libri e alcuni scrittori che non sono più nel nostro catalogo ci hanno comunque dato esperienze interessanti e mature consapevolezze. 

- Come avviene la scelta e la pubblicazione di un testo? 
La scelta avviene in base a diversi parametri. Prima di tutto il testo ci deve convincere per storia, scrittura, capacità e possibilità dello scrittore di continuare a produrre altre opere con le quali crescere e maturare ancora di più. Come hai potuto notare, dal nostro catalogo si evince che preferiamo la continuità di uno scrittore con la nostra casa editrice. Poi, certo, si valutano le potenzialità commerciali, di vendita, di visibilità, di inserimento nel nostro catalogo. Infine, c’è la fase della pubblicazione e della promozione (anche se spesso si pensa prima alla promozione e poi si procede alla pubblicazione) e questo è il momento più delicato e più frenetico. 

- Cosa deve avere un manoscritto per poter essere pubblicato da voi? 
Una buona scrittura, una storia interessante, che non significa per forza originale a tutti costi, un buon ritmo narrativo ma appropriato al genere cui si ascrive: lo storico, ad esempio, deve essere molto ben documentato senza risultare accademico e un giallo deve avere una più che corretta costruzione della detection. Ciò cui, però, noi badiamo moltissimo è lo stile di scrittura: l’autore deve dimostrare di avere un suo stile personale, non deve scimmiottare altri autori, peggio ancora provare a imitare quelli che, magari, hanno notorietà acquisita. 


- Per chi ancora non vi conosce bene, che ne dite di presentare il vostro catalogo? 
Puntiamo prevalentemente a opere di autori italiani, anche se non escludiamo a breve di varcare il confine nazionale. Per scelta, abbiamo deciso di non frantumare il catalogo in tante collane, ma di tenerne solo tre: Voci, dedicata al romanzo storico, moderno e contemporaneo Catrame, in cui confluiscono gialli, thriller, noir, spy story (anche di carattere o a sfondo storico) e contaminazioni tra questi generi. Anzi più ci sono in un testo le influenze tra questi generi e sottogeneri più ci interessano. i minuti in cui protagonisti sono i racconti o il racconto lungo. Quest’ultima, però, attualmente per esigenze commerciali è un po’ ferma ma in fase di rilancio, perciò seguiteci! 

- Cosa offre Scrittura & Scritture ai suoi lettori? Io, da parte mia, posso dire che pubblicate romanzi storici e gialli ben scritti e ben curati! 
E noi ti ringraziamo per l’apprezzamento e il gradimento dimostrati. Pubblicando esclusivamente narrativa, speriamo di offrire con la lettura quello che un buon romanzo, poco importa il genere cui appartiene, possa offrire con la lettura: piacevolezza, godimento, divertimento ma anche riflessione, emozione. Storie non dai luoghi comuni o banali. 

- Avete ideato un’iniziativa davvero molto carina e interessante, il Circolo Book&Tè, durante il quale invitate autori e discutete di un determinato libro. Vi andrebbe di parlarcene?
Abbiamo pensato che mettere insieme delle persone che amano la lettura ma allo stesso tempo vogliono anche una pausa di relax dal lavoro, di distacco dal pc, bevendo del tè (bevanda dai ritmi lenti) e gustando dei pasticcini potesse essere una buona idea. Circondati come siamo da pc, tablet e smartphone perennemente connessi col mondo virtuale, stiamo vivendo in un mondo che, a nostro avviso, finisce per allontanarci dalla realtà, dalla concretezza e bellezza, quindi il circolo è stato pensato come un momento di socialità in cui la lettura è divertimento ed evasione, stimolo al dialogo e al confronto. Poi abbiamo aggiunto giochi letterari con premi in palio per i più “bravi”, e abbiamo coinvolto i nostri scrittori in questo clima informale, lontano magari dallo schema di una classica presentazione. Il pubblico napoletano ha risposto con entusiasmo a questo progetto. Il circolo Book & Tè ha dato anche a noi qualcosa: affetto, amicizia, condivisione, confronto, accesi dibattiti e spunti di riflessione. E se pensiamo che tutto è arrivato dai libri e attraverso essi, ci viene solo una parola in mente: Magnifico! 

- Parliamo ora della promozione e dei social network. Quanto pensate che questi siano importanti per far conoscere un libro ai lettori? A quali altri mezzi vi affidate? 
I social network sono importanti ma non sufficienti. Nella promozione di un libro serve di più: un buon ufficio stampa, organizzazione di eventi o veri e propri tour di eventi, sinergia con i blog, con i librai, interesse della stampa cartacea, idee di strategia promozionale sempre nuove e, a volte, anche sperimentali. Che progetti avete per il futuro? Di progetti ne abbiamo tanti ma da buone napoletane siamo scaramantiche e ci piace parlarne solo quando siamo sicuri della loro realizzazione, teneteci d’occhio perché a noi non piace stare fermi. 

- L’intervista è finita. Grazie per essere state qui con noi e un grande in bocca al lupo! 
Grazie a te e al tuo blog Un lettore è un gran sognatore

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