Blogtour Ricordi d'inchiostro - Luigi Pirandello - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

venerdì 26 maggio 2017

Blogtour Ricordi d'inchiostro - Luigi Pirandello

Buongiorno lettori sognatori! In occasione del Maggio dei Libri, insieme ad altre blogger abbiamo creato due eventi bellissimi. Il primo è Panorami d’inchiostro, incentrato sui paesaggi letterari (15-20 maggio). Il secondo è Ricordi d’inchiostro, dedicato agli anniversari degli autori che più ci piacciono (22-28 maggio). 


La mia tappa è dedicata a Luigi Pirandello in occasione del 150° Anniversario della sua nascita che ricorre proprio in questo 2017. 

LA VITA

Nato il 18 giugno 1867 a Girgenti, l’odierna Agrigento, è drammaturgo, scrittore e poeta. Inizia gli studi universitari a Palermo nel 1886, per poi proseguirli a Roma un anno dopo. In seguito a dissidi con il rettore dell’ateneo, conclude il percorso universitario a Bonn dove incontra grandi personalità, come Hermann Usener. Nel 1891 si laurea con una tesi dedicata al dialetto agrigentino. Ritornato a Roma, conosce Luigi Capuana grazie al quale viene introdotto nei salotti intellettuali e ha modo di conoscere giornalisti e scrittori dell’epoca. Nel 1894, sposa Maria Antonietta Portulano: nonostante sia un matrimonio combinato, tra i due nasce l’amore.
Nel 1903, in seguito a una frana che allaga la miniera di zolfo della famiglia, viene ridotto quasi in povertà. Ciò incide molto sulla moglie di Pirandello, già soggetta a un disagio mentale che raggiunge l’apice dopo questo fatto. Oltre da crisi isteriche, viene colpita anche da attacchi di gelosia che la portano ad attaccare qualsiasi donna parli con il marito. Nel 1919, Pirandello decide di far ricoverare Antonietta in un ospedale psichiatrico dove morirà nel 1959.
Intanto, le sue prime opere letterarie non hanno il successo desiderato ed è così costretto ad impartire lezioni private di italiano e tedesco.
Durante la Grande Guerra vive momenti difficili, con il figlio fatto prigioniero dagli austriaci e poi rilasciato, rientrando a Roma gravemente malato. 
Nel 1925 fonda la Compagnia del Teatro d’Arte di Roma, di cui è direttore artistico e capocomico. Le sue commedie hanno un tale riscontro tanto da essere trasposte al cinema con famosi attori e attrici di Hollywood. Ed è in uno di questi viaggi, a Princeton, che conosce Albert Einsten.

Negli anni del fascismo, è favorevole al regime e ciò lo porta ad essere oggetto di critiche da parte di alcuni intellettuali, come Giovanni Amendola che lo accusa di voler diventare senatore del Regno.
Nel 1934 vince il Premio Nobel per la letteratura. Muore a Roma a 69anni, il 10 dicembre 1936, dopo essersi ammalato di polmonite sul set de Il fu Mattia Pascal a Cinecittà. Per le sue esequie, sono rispettate le sue volontà: “Carro d'infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m'accompagni, né parenti né amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta. Bruciatemi” [
Salvatore Guglielmino, Hermann Grosser, Il sistema letterario 2000].

“Basta che lei si metta a gridare in faccia a tutti la verità. Nessuno ci crede, e tutti la prendono per pazza!”
{Il berretto a sonagli]

LE OPERE

·         Il primo romanzo ad avere successo è Il fu Mattia Pascal, iniziato a scrivere nelle notti in cui accudiva la moglie, che viene pubblicato a puntate su un giornale, Nuova antologia.
·         Nel 1926 viene pubblicato un suo altro capolavoro, Uno, nessuno e centomila, sul quale lavorava già dal 1909.
·         L’attività teatrale trova grande riscontro soprattutto dopo che un suo amico, Nino Martoglio, decide di mandare in scena nel suo Teatro Minimo alcuni lavori di Pirandello tra cui Lumie di Sicilia. Possiamo distinguere quattro fasi:
- Il teatro siciliano
- Il teatro umoristico/grottesco
- Il teatro nel teatro (
metateatro) introdotto con Sei personaggi in cerca di autore
- Il teatro dei miti
·         Tra i suoi scritti, ci sono anche molte novelle raccolte in Novelle per un anno. Queste non hanno un tema che le accomuna.

"Notiamo facilmente i difetti altrui e non ci accorgiamo dei nostri."
[Uno, nessuno e centomila]

I TEMI

Il tema più ricorrente nelle sue opere è quello dell’umorismo, al quale Pirandello dedica anche un saggio pubblicato nel 1908. Lui distingue il comico dall’umoristico: il primo è superficiale e genera una risata immediata, il secondo porta a riflette generando un sorriso misto a compassione. Spiega bene il concetto con questo esempio: 
Il tema più ricorrente nelle sue opere è quello dell’umorismo, al quale Pirandello dedica anche un saggio pubblicato nel 1908. Lui distingue il comico dall’umoristico: il primo è superficiale e genera una risata immediata, il secondo porta a riflette generando un sorriso misto a compassione. Spiega bene il concetto con questo esempio:

«Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata e parata d'abiti giovanili. Mi metto a ridere. "Avverto" che quella vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa espressione comica. Il comico è appunto un "avvertimento del contrario".
 Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s'inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l'amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l'umoristico»
Altro tema importante è la crisi dell’io. Una persona è dotata di molteplici identità, dunque si mostra alle persone con diverse maschere. Pur credendosi di essere una persona unica, in realtà non è altro che un annullamento di se stesso perché in realtà non ha una vera e propria personalità (concetto ben espresso in Uno, nessuno, centomila). Pirandello trova una soluzione alla crisi d’identità con la follia: fuggire dal razionale e estraniarsi dalla realtà permette di guardare meglio dentro se stessi. 

“Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.” [Uno, nessuno e centomila]

5 commenti:

  1. Per l'esame di maturità portai "Il fu Mattia Pascal", meraviglioso <3 Ho letto anche "Sei personaggi in cerca d'autore" ma prima o poi leggerò tutto!

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  2. Una tappa davvero interessante e ben fatta! :)

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  3. Ricordo di aver letto Il fu Mattia Pascal su indicazione della prof. di italiano. Mi aspettavo che fosse una lettura noiosissima e, invece, divorai il libro. ♥

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  4. Ciao ^^ finalmente sono riuscita a passare!
    Tappa molto interessante, complimenti. Io di Pirandello lessi al liceo "Uno, nessuno e centomila", tutt'ora ho un bel ricordo di quel libro :D

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  5. Tappa interessante su uno dei grandi della nostra Letteratura! :D Davvero una bella tappa!

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