Titolo: La corona del re longobardo
Autore: Marco Vozzolo
Editore: Leone editore
Prezzo: 14,90€
Pagine: 616
Autore: Marco Vozzolo
Editore: Leone editore
Prezzo: 14,90€
Pagine: 616
1323. sulla città di Pistoia, una delle ultime roccaforti guelfe,
incombe il più duro degli assedi: quello dei ghibellini lucchesi e del
loro condottiero, Castruccio Castracani. Nel frattempo le signorie più
blasonate della città si sfidano in spietate faide: una lotta
fratricida, ma utile per la sete di potere del vescovo Ildebrando, del
Capitano del Popolo Ormanno De’ Tedici e del suo sanguinario nipote
Filippo. Sarà compito del cavaliere Ruggero da Suio, fuggito dalla Terra
Santa, riunire sotto le insegne biancoverdi un manipolo di coraggiosi,
pronti a morire per ridare la libertà alla gloriosa città toscana.
«Sono re Radagaiso, di stirpe ostrogota, rispettato e temuto in ogni regno. Ho messo al mondo molti figli bastardi senza tuttavia avere un successore: dunque sono l'ultimo della mia stirpe». Ebbe un singulto e sbuffò del sangue.
La corona del re longobardo, nonostante
le sue 611 pagine, è una lettura molto piacevole che si divora. Non
avevo ancora mai letto nulla ambientato in questo periodo in Italia,
quindi è stato bello scoprire un nuovo periodo storico con le sue
sfaccettature.
Marco Vozzolo ci fa addentrare nella storia iniziando il racconto nel 406 d.C., quando il re longobardo Radagaiso, morente, confessa i suoi peccati a Teodato, prete di un piccolo paesino. Alla sua morte, Teodato riceve in dono la corona del re che ben presto si rivelerà essere una reliquia magica.
Marco Vozzolo ci fa addentrare nella storia iniziando il racconto nel 406 d.C., quando il re longobardo Radagaiso, morente, confessa i suoi peccati a Teodato, prete di un piccolo paesino. Alla sua morte, Teodato riceve in dono la corona del re che ben presto si rivelerà essere una reliquia magica.
Dal prologo al primo capitolo, c'è un
salto temporale e ci ritroviamo nella Pistoia del 1323 nella quale è
in atto una guerra tra guelfi e ghibellini. Si intrecciano tra di
loro le storie di molti personaggi: veniamo a conoscenza di diverse
persone, tra cui il capitano del Popolo, Ormanno de' Tedici e suo
nipote Filippo, il cavaliere dell'Ordine degli OspitalieriRuggero da
Suio, ritornato dalla Terra Santa, che una volta giunto in città
decide di aiutare Agostino Pucci, uno dei pochi rimasti a resistere,
e personaggi in apparenza secondari, come Isotta e Isadora, figlie di
un mercante di stoffe. Ruggero si innamora proprio di Isotta, della
quale era già rimasto ammaliato Filippo. Altro personaggio che conosciamo sin dal primo capitolo è la guardia Bastiano Bartolino.
«Per quanto tempo credete di poter resistere?»
«Fino a quando l'orgoglio mi indurrà a tenere alta la spada!»
Bastiano indicò la spada prima di riprendere: «Buon Dio Ruggiero, scuotetevi... quella gente non conosce la parola pietà, ci consentirebbero una resa solamente a condizioni assurde e prive di ogni onore. Lo sapete bene.» Gli afferrò le spalle agitandolo. «Abbiamo gli attributi per ricacciarli indietro.»
L'autore ci trascina indietro nel tempo
in modo magistrale: riesce a ricostruire perfettamente quel periodo e
si ha quasi l'impressione di ritrovarsi a vivere queste vicende in
prima persona. Lo stile di Marco Vozzolo è lineare e scorrevole, e i
dialoghi che l'autore crea rispecchiano bene il linguaggio di quel
tempo. Andando avanti con la lettura, però, ci si rende conto di
come l'autore sia stato bravo a far incastrare ogni pezzo della
narrazione. Inoltre, accanto al racconto dei fatti, si vede che c'è
anche un'accurata ricerca storica.
Lotte, tradimenti, scene d'amore e di
politica: troviamo molti ingredienti mescolati tra di loro in modo
perfetto, in modo da attirare i gusti di più lettori. Infatti non
definirei La corona del re longobardo un
semplice romanzo storico, ma un romanzo che racchiude in sé molti
generi.
Uscendo
da una postierla adiacente la Porta Lucchese, si avvicinarono al
corpo gettato dalle mura. Era riverso a faccia in giù e alcune
foglie erano rimaste attaccate al mantello di lana.
«Bisogna
scoprire di chi si tratta» disse l'ufficiale senza distogliere lo
sguardo dal cadavere. Bastiano si inginocchiò e lo girò. Gli occhi
erano socchiusi e mostravano solamente la parte bianca.
Una
lettura che vi consiglio assolutamente, da gustarvi in questo periodo
autunnale con una bella tazza di tè caldo!
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