Recensione: "La corona del re longobardo" di Marco Vozzolo - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

giovedì 27 ottobre 2016

Recensione: "La corona del re longobardo" di Marco Vozzolo

Titolo: La corona del re longobardo
Autore: Marco Vozzolo
Editore: Leone editore
Prezzo: 14,90€
Pagine: 616


1323. sulla città di Pistoia, una delle ultime roccaforti guelfe, incombe il più duro degli assedi: quello dei ghibellini lucchesi e del loro condottiero, Castruccio Castracani. Nel frattempo le signorie più blasonate della città si sfidano in spietate faide: una lotta fratricida, ma utile per la sete di potere del vescovo Ildebrando, del Capitano del Popolo Ormanno De’ Tedici e del suo sanguinario nipote Filippo. Sarà compito del cavaliere Ruggero da Suio, fuggito dalla Terra Santa, riunire sotto le insegne biancoverdi un manipolo di coraggiosi, pronti a morire per ridare la libertà alla gloriosa città toscana.


«Sono re Radagaiso, di stirpe ostrogota, rispettato e temuto in ogni regno. Ho messo al mondo molti figli bastardi senza tuttavia avere un successore: dunque sono l'ultimo della mia stirpe». Ebbe un singulto e sbuffò del sangue.



La corona del re longobardo, nonostante le sue 611 pagine, è una lettura molto piacevole che si divora. Non avevo ancora mai letto nulla ambientato in questo periodo in Italia, quindi è stato bello scoprire un nuovo periodo storico con le sue sfaccettature.
Marco Vozzolo ci fa addentrare nella storia iniziando il racconto nel 406 d.C., quando il re longobardo Radagaiso, morente, confessa i suoi peccati a Teodato, prete di un piccolo paesino. Alla sua morte, Teodato riceve in dono la corona del re che ben presto si rivelerà essere una reliquia magica.


Dal prologo al primo capitolo, c'è un salto temporale e ci ritroviamo nella Pistoia del 1323 nella quale è in atto una guerra tra guelfi e ghibellini. Si intrecciano tra di loro le storie di molti personaggi: veniamo a conoscenza di diverse persone, tra cui il capitano del Popolo, Ormanno de' Tedici e suo nipote Filippo, il cavaliere dell'Ordine degli OspitalieriRuggero da Suio, ritornato dalla Terra Santa, che una volta giunto in città decide di aiutare Agostino Pucci, uno dei pochi rimasti a resistere, e personaggi in apparenza secondari, come Isotta e Isadora, figlie di un mercante di stoffe. Ruggero si innamora proprio di Isotta, della quale era già rimasto ammaliato Filippo. Altro personaggio che conosciamo sin dal primo capitolo è la guardia Bastiano Bartolino.
«Per quanto tempo credete di poter resistere?»
«Fino a quando l'orgoglio mi indurrà a tenere alta la spada!»
Bastiano indicò la spada prima di riprendere: «Buon Dio Ruggiero, scuotetevi... quella gente non conosce la parola pietà, ci consentirebbero una resa solamente a condizioni assurde e prive di ogni onore. Lo sapete bene.» Gli afferrò le spalle agitandolo. «Abbiamo gli attributi per ricacciarli indietro.»  

L'autore ci trascina indietro nel tempo in modo magistrale: riesce a ricostruire perfettamente quel periodo e si ha quasi l'impressione di ritrovarsi a vivere queste vicende in prima persona. Lo stile di Marco Vozzolo è lineare e scorrevole, e i dialoghi che l'autore crea rispecchiano bene il linguaggio di quel tempo. Andando avanti con la lettura, però, ci si rende conto di come l'autore sia stato bravo a far incastrare ogni pezzo della narrazione. Inoltre, accanto al racconto dei fatti, si vede che c'è anche un'accurata ricerca storica.



Lotte, tradimenti, scene d'amore e di politica: troviamo molti ingredienti mescolati tra di loro in modo perfetto, in modo da attirare i gusti di più lettori. Infatti non definirei La corona del re longobardo un semplice romanzo storico, ma un romanzo che racchiude in sé molti generi.



Uscendo da una postierla adiacente la Porta Lucchese, si avvicinarono al corpo gettato dalle mura. Era riverso a faccia in giù e alcune foglie erano rimaste attaccate al mantello di lana.

«Bisogna scoprire di chi si tratta» disse l'ufficiale senza distogliere lo sguardo dal cadavere. Bastiano si inginocchiò e lo girò. Gli occhi erano socchiusi e mostravano solamente la parte bianca.



Una lettura che vi consiglio assolutamente, da gustarvi in questo periodo autunnale con una bella tazza di tè caldo!


VOTO
e mezzo

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