Nemico mio - Teatro de' Servi | Un lettore a teatro - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

martedì 31 ottobre 2017

Nemico mio - Teatro de' Servi | Un lettore a teatro

NEMICO MIO

di Clelio D’Ostuni, Daniele Locci, Daniele Trombetti
regia di Daniele Trombetti

con Clelio D’Ostuni, Daniele Locci, Francesco Mantuano, Roberta Marcucci, Carlotta Maria Rondana, Marco Russo, Daniele Trombetti



L’amore, la guerra e un'Italia che torna a vivere
Con "Nemico mio" un debutto nazionale al Teatro de’ Servi dal 7 al 26 Novembre

Luglio 1943: la radio annuncia lo sbarco degli angloamericani in Sicilia e regala una ventata di speranza in un variegato gruppo di giovani soldati ricoverati nell’ospedale da campo di Nettuno: l'atmosfera è di gioia, mista ad una più che giustificata ansia per quello che potrà accadere. Così si apre NEMICO MIO, la commedia romantica scritta da Clelio D’Ostuni, Daniele Locci e Daniele Trombetti che sarà in scena al Teatro de’ Servi dal 7 al 26 novembre.

Al centro della storia che tuffa gli spettatori in un drammatico periodo del nostro Paese, troviamo Aurelio (interpretato da Marco Russo), un ragazzo genuino, onesto, pronto a scherzare e anche a innamorarsi. Dopo tre mesi di coma si risveglia miracolosamente ed è folgorato dalla bellezza di Anna una crocerossina molto particolare (Carlotta Maria Rondana). E' un colpo di fulmine, ma forse anche qualcosa di più, come se nel suo inconscio ci fosse qualcosa che lo lega profondamente a lei.   

Ad accompagnare le sorti del nostro eroe romantico troviamo, oltre al dottore (Clelio d’Ostuni)  ed alla suora capo sala (Sara Miele),  un simpatico trio di compagni di stanza:  Armando (Daniele Locci) , Rodolfo  (Daniele Trombetti che è anche il regista) e Carmelo (Francesco Mantuano). E' attraverso i loro sguardi, i loro gesti, soprattutto le loro parole che viene riproposta la situazione in cui versano l’Italia e la sua gente. Prevalgono l'ironia, lo sforzo di non drammatizzare mai perché a una realtà terribile si deve sempre opporre la speranza. E questa, nell'ospedale di Nettuno, non si spegne mai, non fosse altro perché “l'americano c’ha er core caldo” e perché è sbarcato portando anche “er cevingam”.
Tra colpi di scena e salti temporali - il secondo atto si svolge a guerra ormai finita - lo spettacolo vuole sottolineare la bellezza e la semplicità di certe emozioni che, se da un lato rigettano indietro anche la tragedia della guerra, dall'altro si confondono con quelle che scaturiscono  da momenti chiave della storia italiana moderna, come l'inizio del processo che porterà al varo della Costituzione di cui ci si appresta a festeggiare il settantesimo compleanno.

“Il titolo ‘Nemico mio’ ha un doppio significato, – ha spiegato Daniele Trombetti, uno degli autori del testo. - Da una parte fa riferimento alla guerra fratricida che si trovarono a combattere gli italiani dopo l’armistizio; dall’altra un gioco di parole, anche con la storia: Aurelio soldato fascista si innamora di Anna una partigiana, in un momento storico in cui l’amore probabilmente non veniva neanche contemplato, ma che in fondo rimaneva l’unica risposta possibile. Nemico mio è una speranza, un desiderio, un futuro”.

INFOTeatro de’ Servi | Via del Mortaro 22, Roma
info: 06 6795130
www.teatroservi.it

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