Oggi per voi ecco l'anteprima di due libri che trattano un argomento molto molto importante, l'Olocausto.
Le autrici sono due sorelle e, il 27 gennaio, Giornata della memoria, saranno ospite nel blog con un'intervista!
Titolo: La mia amica ebrea
Autore: Rebecca Domino
Pagine: 300
Prezzo: 1,99€ (formato ebook)
Data di pubblicazione: 27 gennaio
Amburgo, 1943. La vita di Josepha, quindici anni, trascorre fra le
uscite con le amiche, le lezioni e
i sogni, nonostante la Seconda Guerra Mondiale. Le cose cambiano quando
suo padre decide di nascondere in soffitta una famiglia di ebrei. Fra
loro c'è Rina, quindici anni, grandi e profondi occhi scuri.
Nella
Germania nazista, giorno dopo giorno sboccia una delicata amicizia fra
una ragazzina ariana, che è cresciuta con la propaganda di Hitler, e una
ragazzina ebrea, che si sta nascondendo a quello che sembra essere il
destino di tutta la sua gente.
Ma quando Josepha dovrà
rinunciare improvvisamente alla sua casa e dovrà lottare per continuare a
sperare e per cercare di proteggere Rina, l'unione fra le due
ragazzine, in un' Amburgo martoriata dalle bombe e dalla paura,
continuerà a riempire i loro cuori di speranza.
Un romanzo che
accende i riflettori su uno dei lati meno conosciuti dell'Olocausto, la
voce degli "eroi silenziosi", uomini, donne e giovani che hanno aiutato
gli ebrei in uno dei periodi più bui della
Storia.
Titolo: Quando dal cielo cadevano le stelle
Autore: Sofia Domino
Pagine: 496
Lia ha tredici anni. È una ragazzina italiana piena di sogni e
di allegria, con l’unica colpa di essere ebrea durante la Seconda
Guerra Mondiale. Dallo scoppio delle leggi razziali la sua vita cambia, e
con la sua famiglia è costretta a rifugiarsi in numerosi nascondigli, a
sparire dal mondo. Da quel mondo di cui vuole fare disperatamente
parte. Passano gli anni, conditi da giornate piene di vicende, di primi
amori, di paure e di speranze, come quella più grande, la speranza che
presto la guerra finirà. Ma nessuno ha preparato Lia alla rabbia dei
nazisti. Il 16 ottobre 1943, la comunità ebraica del ghetto di Roma
viene rastrellata dalla Gestapo e i nazisti le ricorderanno che una
ragazzina ebrea non ha il diritto di sognare, di sperare, di amare. Di
vivere. Lia sarà deportata ad Auschwitz con la sua famiglia, e da quel
giorno avrà inizio il suo incubo. Terrore, lavoro, malattie, camere a
gas, morti. E determinazione. Quella che Lia non vuole abbandonare.
Quella determinazione che vorrà usare per gridare al
mondo di non dimenticare. Quella determinazione che brillerà nei suoi
occhi quando il freddo sarà troppo pungente, quando la fame sarà
lancinante, quando la morte sarà troppo vicina e quando sarà deportata
in altri campi di concentramento.
Quella determinazione che le
farà amare la vita, e che le ricorderà che anche le ragazzine ebree
hanno il diritto di sognare. Perché non esistano mai più le casacche a
righe, perché nessuno sia più costretto a vivere in base a un numero
tatuato su un braccio o in base a una stella cucita sulla veste.
Perché dal cielo non cadano più le stelle.
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