Recensione: "La signora dei fiumi" di Philippa Gregory (The Cousins' War #3) - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

venerdì 28 marzo 2014

Recensione: "La signora dei fiumi" di Philippa Gregory (The Cousins' War #3)

Buonasera lettori, eccoci con il secondo post di oggi ^_^
Finalmente un'altra recensione :P


Titolo: La signora dei fiumi
Titolo originale: The Lady of the rivers
Autore: Philippa Gregory
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pandora
Pagine: 528
Prezzo:19,90€ 

Con La signora dei fiumi , l'indiscussa regina del romanzo storico Philippa Gregory firma l'ultimo, imperdibile capitolo della trilogia delle due Rose , e ci racconta con la consueta maestria le turbolente vicende che preparano la tragica fine del regno dei Lancaster e l'ascesa al trono di Edoardo IV e sua moglie Elisabetta Woodville . Delineando l'indimenticabile ritratto di un personaggio assolutamente straordinario: la duchessa Jacquetta di Lussemburgo, madre di Elisabetta, maga, alchimista e veggente, una donna ribelle, spregiudicata e finora ingiustamente dimenticata. 

Francia, 1430. Jacquetta di Lussemburgo è una dei discendenti dei duchi di Borgogna, la cui stirpe si dice abbia ereditato il dono della preveggenza dalla mitica capostipite Melusina, divinità del fiume, in grado di leggere il futuro nello scorrere delle acque. Jacquetta è poco più di una bambina quando viene data in sposa al duca di Bedford che, convinto dei suoi poteri divinatori, la introduce al misterioso mondo dell'alchimia. Ma il destino ha in serbo altro per lei: quando, all'età di diciannove anni, la duchessa si ritrova prematuramente vedova, sfidando qualunque convenzione si unisce in seconde nozze al ciambellano del marito, Richard Woodville, un giovane di belle speranze e di umili origini al quale già da tempo la legava un amore segreto e proibito. Grazie all'ambizione di lui e al proprio fascino e carisma, in breve tempo Jacquetta conquista un posto di primo piano alla corte dei Lancaster. Ma sono anni turbolenti e sanguinosi: Jacquetta sente che la famiglia rivale, gli York capeggiati dal temibile duca Riccardo, si fa sempre più pericolosa e minaccia di distruggere l'intero regno. Jacquetta combatte per il suo re, per la sua regina e per sua figlia, Elisabetta Woodville, per la quale prevede un destino straordinario e inatteso: un capovolgimento di fortuna, il trono d'Inghilterra e la bianca rosa di York. Philippa Gregory ci fa entrare in un racconto potente, carico di passione e leggenda, in cui Storia e magia si fondono in una narrazione suggestiva e affascinante come poche.


Dopo aver visto la serie TV "The white queen", ispirata ai romanzi della Gregory, mi è venuta voglia di leggere la saga dedicata alla guerra dei cugini, nonchè Guerra delle due Rose. Questa guerra ha visto gli York e Lancaster, due rami del casato dei Plantegeneti, contendersi il trono d'Inghilterra dal 1455 al 1485. La signora dei fiumi è, in ordine cronologico, il primo della saga.

La protagonista è Jacquetta di Lussemburgo, discendente dei duchi di Borgogna. Tutto il romanzo è narrato attraverso il suo punto di vista. Il titolo è ispirato a una presunta discendenza della stirpe di Borgogna dalla divinità del fiume, Melusina.
Il romanzo si apre nel 1430 con Giovanna D'Arco, accusata di stregoneria, che si trova prigioniera nella casa della prozia di Jacquetta. Far iniziare il romanzo con l'inserimento di un personaggio come Giovanna D'Arco non credo sia stata una scelta del tutto casuale: l'autrice ha voluto paragonare due donne molto diverse all'apparenza ma, in realtà, molto simili. Giovanna D'Arco e Jaquetta, la prima più maschile e la seconda più femminile, sono accomunate da un elemento: la magia. Jaquetta infatti ha ereditato i doni della preveggenza, e ne verrà a conoscenza in un discorso con la prozia, in cui le viene rivelata l'origine della loro famiglia e i doni che possiede.
«Alcune donne della nostra famiglia possiedono il dono della preveggenza,»  osserva a voce bassa. «Alcune di loro hanno ereditato i poteri di Melusina, poteri del mondo dove vive. Alcuni di noi sono figlie sue, sue eredi.»
Jacquetta nel 1433 si sposa con il duca di Bedford che per tutta la durata del breve matrimonio la lascerà immacolata. Infatti l'unica cosa che lui vuole è il suo aiuto, in quanto sa che può predire il futuro. Due anni dopo il duca muore e Jacquetta, già invaghita dello scudiero del duca, Richard Woodville, inizia una relazione clandestina con lui finché decide di chiedere al re il consenso di potersi sposare con lui. Qui Jacquetta dimostra un gran coraggio e una gran determinazione; dà prova di una grande tenacia rischiando di cadere in disgrazia pur di sposare il suo Richard. Dalla loro unione nasceranno molti figli, ben quindici, tra cui Elisabetta, futura regina d'Inghilterra. Abbiamo modo di conoscere meglio ogni singolo figlio grazie a diverse descrizioni che la Gregory inserisce ogni tanto.
Sono davvero dolcissime le scene che descrivono il loro amore... nonostante siano costretti a passare diversi mesi separati, il loro è un sentimento talmente grande che invece di diminuire, aumenta sempre di più.

A far da sfondo a questa bellissima storia d'amore però c'è una sanguinosa lotta tra gli York e Lancaster: il re Enrico VI, divenuto pazzo, viene tolto dal trono dopo una rivolta e al suo posto diventa re Edoardo IV. Ed è proprio pochi anni dopo l'avvento al trono del nuovo re e il suo incontro con la figlia di Jacquetta (1464) che termina il libro. Questa è una scelta che non ho ben condiviso, in quanto mi sarebbe piaciuto continuare a vivere gli eventi futuri, che ha visto alternarsi continuamente sul trono inglese York e Lancaster, attraverso gli occhi di Jacquetta. 
Poco prima della vittoria dei Lancaster Jacquetta ha un segnale di questo evento. La scena che lo descrive è molto bella:
Il sole spunta mentre afferro i fili e rivolgo lo sguardo a est e lo vedo alzarsi sopra il cuore dell'Inghilterra. Nell'acqua si forma un bagliore creato dal sole nascente, un sole invernale, un bianco, dorato e argentato sole d'inverno in un freddo cielo celeste e, mentre sorge e spazza via la nebbia dal fiume, vedo una cosa straordinaria; non c'è un solo sole, ma tre. Vedo tre soli: uno nel cielo e due appena sopra l'acqua, immagini riflesse nella nebbia e nell'acqua, ma chiaramente tre soli. Sbatto gli occhi, li sfrego, ma i tre soli sfavillano, mentre tiro il filo e noto che esce leggero, troppo leggero. [...] Tiro un filo dopo l'altro e scopro che tutti e quattro sono privi della coroncina; non c'è alcuna corona. Il re non tornerà più da noi: sorgerà invece una nuova alba e tre soli splendenti.
I tre soli rappresentano i tre figli del duca di York: Edoardo, Giorgio e Riccardo. 

Tutti i personaggi del romanzo sono ben caratterizzati, in particolar modo la regina Margherita d'Angiò. In
parte ho apprezzato questo personaggio, perchè nel corso della storia matura e, dopo che il re inizia ad accusare i primi segni di malattia, cerca di mantenere il potere. Arriva a combattere con tutte le sue forze pur di assicurare il trono al marito e l'eredità al figlio. Una donna che non sta a guardare, che lotta in ciò in cui crede. Uno dei temi più importanti di questo romanzo è proprio il ruolo della donna in quel periodo. Più volte viene ribadito il fatto che la donna è inferiore e non può avere potere. Ma Margherita, così come anche Jacquetta e Giovanna d'Arco, rappresentano la rivalsa delle donne in un mondo maschile. Sono donne che vogliono crearsi da sole il loro destino.

Un altro argomento chiave del romanzo è la ruota della fortuna: in un momento ti trovi in cima alla ruota e hai tutto favorevole, ma basta un attimo per trovarti in basso e perdere tutto. Ed ogni personaggio ne è soggetto, da Giovanna d'Arco a Margherita d'Angiò, da Enrico VI a Edoardo IV.
 
Non mancano nel libro le descrizioni, soprattutto degli abiti dell'epoca.
I colori del mio abito sono brillanti: la gonna blu scuro e la sottoveste turchese intenso, le gonne che si allargano partendo dall'alta cintura stretta alle costole. Dalla cima del copricapo a cono parte un velo celeste che scende lungo la schiena, nascondendo ed esaltando i miei biondi capelli. Allargo le braccia per mostrare le grandi maniche triangolari, decorate con il ricamo più bello in filato d'oro e sollevo l'orlo per mostrarle le pianelle rosso scarlatto con le punte rivolte all'insù.
A parte alcuni errori di battitura, la lettura è scorrevole. Devo dire, però, che il ritmo risulta altalenante: non tutto il romanzo tiene alta l'attenzione; alcune parti sono più noiose di altre, come per esempio i due anni di matrimonio tra Jacquetta e il duca di Bredford.
È vero che la Gregory molto spesso si basa più sulla sua fantasia che sulla storia, ma il suo stile mi piace molto. L'autrice ha saputo dare un quadro perfetto dell'epoca e ha fatto un eccellente ritratto di una donna che è stata molto trascurata dagli storici.

VOTO:

Questo libro rientra nella categoria "Books&History

2 commenti:

  1. Della Gregory ho letto un paio di anni fa "La regina della rosa bianca", ma purtroppo non mi aveva convinto... Per cui ora sono un pò titubante a leggere altri suoi romanzi XD

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    1. Prova con l'Eredita della regina, io l'ho adorato!!! :)

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