Recensione: "William Killed The Radio Star" di Pietro Gandolfi - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

mercoledì 1 ottobre 2014

Recensione: "William Killed The Radio Star" di Pietro Gandolfi

Buon inizio di ottobre! :D
Settembre è stato un mesaccio dal punto di vista delle letture, non ho avuto un attimo di respiro a causa degli esami :(
Ma direi di iniziare questo nuovo mese alla grande, con una recensione... da brividi!


Titolo: William Killed The Radio Star
Autore: Pietro Gandolfi
Editore: Dunwich Edizioni
Pagine: 204
Prezzo: 9,90€

Little Wood è un piccolo angolo di paradiso immerso nelle foreste del nord, un posto dove chiunque può trovare pace e serenità. Ma non Jazz. Per lui, DJ di colore trapiantato dalla Lousiana, una normale notte di diretta si trasformerà in un incubo. Perché qualcuno lo odia nel profondo, perché qualcuno deciderà di chiudere i conti in sospeso con lui.
Trovandosi di fronte a una minaccia che non dovrebbe esistere, Jazz sarà costretto a combattere per sé e per le persone che ama, pronto a sacrificare tutto, persino la vita. Ma chi è la presenza che si aggira nella stazione radio come uno spirito inquieto? E perché il nome di William Heart, cantante e piccola leggenda locale, continua a tormentarlo come il ritornello di un'odiosa canzone?
Quando Jazz lo scoprirà si pentirà di aver abbandonato la sua casa per rifugiarsi nella fredda ostilità di Little Wood.

Un horror da togliere il fiato. Ecco come descriverei William Killed The radio star.
Da gran fifona quale sono, non leggo molti horror... ma non appena ho letto la trama e visto la copertina di questo romanzo ho capito che non potevo perderlo. Ed ho fatto una buona scelta, perché non mi ha delusa. Pietro Gandoli ha un modo di scrivere eccezionale e sa come catturare l'attenzione del lettore.


Tutto inizia in una notte che sembra essere come tante. Jazz, il protagonista, è un dj di colore che si è trasferito a Little Wood per proseguire il suo sogno. Conduce un programma radiofonico di una radio locale che dura l'intera notte, in compagnia degli assistenti Isabelle e Chuck. E questa macabra storia ha la durata di una puntata radiofonica: tutta la vicenda si svolge in una sola, terribile notte.
Al centro della storia vi è il suo odio verso un cantante morto pochi giorni prima, William Heart. Inoltre, la sera prima, il corpo del cantante è stato trafugato e non si sa ancora chi sia stato. A far scaturire tutto è una chiamata misteriosa ricevuta durante la trasmissione: una ragazza confessa di essere l'autrice del furto. Il dj rimarrà spiazzato e sconvolto, ma prendendola per una pazza lascerà correre quella telefonata Non sa che da lì inizierà l'incubo per lui e i suoi colleghi, e non sempre ci si sveglia in tempo da un brutto sogno...
Le sicurezze di  Jazz presero a vacillare Aveva aperto una finestra affacciata in un luogo che non conosceva e dal quale non era certo sarebbe riuscito a fuggire.
Jazz è l'unico personaggio con un suo spessore: appare come un ragazzo parecchio sicuro di sé e a volte anche un po' sbruffone, che non dà il peso giusto alle parole. Infatti uno dei messaggi che ho colto nel romanzo è che bisogna saper dare un valore a ciò che si dice, perché non possiamo prevedere la reazione degli altri. Jazz non lo fa e proprio per questo si ritroverà a vivere una situazione irreale.

A far da sfondo a questa raccapricciante storia c'è la neve, che cade fitta e taglia ogni collegamento tra la radio e il mondo. Una neve bianca e pura che entra in contrasto con tutto il sangue versato quella notte e che sarà una sorta di trappola per Jazz e i suoi amici.
L'inizio può sembrare un po' lento, ma poi la storia prende un ritmo spedito e nessuna parte risulta noiosa.
La scrittura di Gandolfi è fluida ed è caratterizzata da un linguaggio volgare. Alla stregua di Saw l'enigmista e Non aprite quella porta, l'autore riesce a farti avere il cuore in gola durante la lettura e mantiene la tensione alta.

Vi lascio con un quesito finale, che alla fin fine è la domanda su cui ruota il romanzo.
Vivere o morire per gli altri? Attenti alla risposta, non sempre è così semplice...

VOTO

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