Autore: Salvatore Vivenzio
Editore: Genesis Publishing
Collana: InProsa
Pagine: 50
Prezzo: 1,99€ (formato ebook)
John
Flashword, reduce da un'intricata esperienza di vita, decide di
raccontare la sua breve e affascinante storia: un'esistenza andata in
frantumi la sua, che vede crollare dinanzi a sé qualsiasi progetto e
aspettativa. Sarebbe voluto essere un grande regista, uno scrittore di
fama internazionale, persino un pittore e invece si ritrova impiegato,
con un misero salario, seduto per ore con lo sguardo fisso dinanzi a un
computer.
Tutte
le aspirazioni di quel bambino che aveva affrontato troppo per la sua
età: il bullismo, l'assenza di veri amici, l'essere eclissato da un
fratello brillante, un padre solito al gioco d'azzardo e al consumo di
alcool, sono state disilluse; ed è proprio l’alcool uno dei
protagonisti: “il sedativo per lenire il dolore, la tossina per
annientare se stessi”, il veleno che accompagna John nel corso di tutta
la sua avventura.
È
forte il legame fra le due parti in cui è frammentato il suo animo cioè
la facciata esterna dell'uomo che assapora le gioie della vita, privo
di preoccupazioni e l'animo interiore, in continua lotta con se stesso,
con quell'uomo con la cicatrice che lo opprime e lo penetra con i suoi
occhi vacui. La sua mente è la sua prigione, il suo aguzzino le sue
catene. A niente valgono i tentativi di evasione, nessuno è disposto a
tirarlo fuori, né Morte, né Amore.
In
un contesto di degrado, un paese senza dèi che non si occupano dei suoi
figli, lasciandoli alla smania della loro caotica umanità, si svolgono
gli assurdi eventi.
Così
si trascina l’esistenza del protagonista, sospesa sul baratro della
follia, in una continua sopravvivenza, alla ricerca disperata di una
dimora dove porre fine al suo estenuate viaggio. Prima della decisione
finale, prima di scegliere la soluzione, l’unica. Ma senza alcuna
certezza sul suo finale.
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