Recensione: "Verrà il vento e ti parlerà di me" di Francesca Barra - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

mercoledì 5 agosto 2015

Recensione: "Verrà il vento e ti parlerà di me" di Francesca Barra

Titolo: Verrà il vento e ti parlerà di me
Autore: Francesca Barra
Editore: Garzanti
Pagine: 200
Prezzo: 14,90€



Ci vuole coraggio per inseguire un sogno. L'erba selvatica profuma di salvia e menta e lambisce il sentiero che porta al mare. Teresa è solo una bambina, ma sa già cosa urlare al vento davanti a quella distesa azzurra: ”Io non me ne voglio andare”. Per nessuna ragione vuole lasciare quella terra di cui conosce ogni scorcio, ogni odore, ogni sapore: la Basilicata. Ama tutto di quella regione, la magia dei sassi di Matera che l'hanno vista nascere e il calore della costa che l'ha accolta anni dopo. Lì sogna di costruire la sua famiglia, il suo futuro. E il suo desiderio si è realizzato.
Ora, invece, Caterina sua nipote, non vede l'ora di andare via. Di lasciare il paesino in cui è cresciuta, in cui le tradizioni regnano immutate. Vuole sapere cosa significhi sentirsi straniera, persa in una grande città. Vuole staccarsi dalla sua famiglia che adora, ma che nello stesso tempo è come un grande albero in cui i singoli rami perdono la loro identità. Quella famiglia di cui sua nonna Teresa è il perno centrale intorno a cui ruota tutto. Sua nonna Teresa che ha i suoi stessi capelli scuri e la stessa forza di seguire il proprio istinto. Caterina sa che quello che le unisce è un legame speciale. Così quando si trasferisce a Roma per studiare all'università la cosa più importante che porta con sé è l'agenda in cui la nonna le ha dettato le sue ricette. In un'estate che la ragazza non dimenticherà mai, le ha insegnato a cucinare mentre i ricordi riaffioravano preziosi: la sua infanzia, il suo amore per Don Mimì, il suo dono segreto di prevedere il futuro, l'attaccamento alla sua terra e alla sua casa.
E Caterina inizia a guardare la sua vita con occhi nuovi. Scopre che le radici non sono sempre qualcosa che impedisce di volare, ma possono essere ali che portano verso cieli inaspettati. Impara che le ragioni del cuore spesso sono imperfette e che questa è la loro bellezza.
E quando il vento della sua Basilicata la richiama ha molto da dirle. È tornato a soffiare solo per lei. Ma Caterina sa che per ascoltarlo ci vuole coraggio. Il coraggio di seguire la strada che porta dove si avverano i sogni.

Nei ssassi di Matera stava circolando la voce che tutti saremmo dovuti andare via. Prima, non poi. [...] A me non interessava affatto scegliere una meta alternativa. Continuavo a giocare con un bastone infilato dentro un cerchione al quale mio padre aveva tolto i raggi e ripetevo, per farmi ascoltare bene: «Io da questi sassi non me ne andrò mai!!! Mai, mai, mai! Questa è casa mia, nun me ne vogghie i...»
Francesca Barra mi ha colpito positivamente con Verrà il vento e ti parlerà di me, una storia che ti fa vivere al 100% la Basicalata. 
Le protagoniste sono due donne che in apparenza sembrano essere tanto diverse: Teresa, ancorata alle sue origini e alla sua terra, e Caterina, la nipote che è in cerca della libertà, di nuove esperienze. 
E su questa differenza gioca tutto il romanzo: infatti, già dal prologo troviamo Teresa da bambina che vuole rimanere nel suo paese a differenza di altri suoi coetanei che preferiscono cercare fortuna altrove.  
Troviamo il punto di vista alternato di Teresa a quello di Caterina: le due donne, in un gioco tra passato e presente, ci mostreranno due generazioni diverse che hanno pensieri contrastanti.
 Caterina è decisa a partire verso Roma: preferisce avventurarsi in una grande città, andare verso l'ignoto e mettere da parte le sue tradizioni in cerca di un futuro lontano da dove è cresciuta.  
Nonostante nonna Teresa, che non ha mai voluto abbandonare quel luogo,  non sia molto d'accoro, decide di dettare alla nipote le sue ricette, così da poterle avere sempre con sè.
Il filo conduttore è proprio la cucina: troviamo delle ricette durante la lettura che ci fanno assaporare, seppur in modo astratto, i sapori della Basicalata. E attraverso la cucina nonna Teresa potrà essere vicina alla nipote e  potrà offrirle un elemento in più per amare la sua terra.

Francesca Barra, lucana di origini, dà una bellissima immagine della sua terra tant'è che la voglia di prendere una valigia e partire è molta. Ha dato vita a un personaggio, Teresa, che conquista tutti: i suoi ricordi, legati sempre e solo alla Basicalata, si intrecciano con l'amore per il marito, un amore che non si è mai spento nel tempo ma che anzi ti fa pensare a quanto sia bello che possano esistere ancora storie così, storie che ti fanno sognare, che resistono nonostante tutto e tutti. 

Non è una lettura superficiale: il romanzo regala emozioni forti, non si può rimanere indifferente al legame che unisce la famiglia di Caterina. Viene data importanza a quelle piccole cose che, la vita frenetica di tutti i giorni, tende a far dimenticare alla gente. Caterina è in cerca di un proprio posto nel mondo e, ben presto, capirà che quel posto non è poi così lontano.

Una lettura che entra nel cuore non solo di chi è lucano, ma anche di chi quei luoghi non li ha mai visitati.
E capii che, a volte, andare via è la scelta più facile. Perché dove ci sono le origini, dove ci sono le tue radici, solo lì puoi essere davvero te stessa e a volte questo fa paura. 
VOTO 

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