Recensione: "Donne, malintesi ed euro maltesi" di Marco Rizzo - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

giovedì 5 maggio 2016

Recensione: "Donne, malintesi ed euro maltesi" di Marco Rizzo

Titolo: Donne, malintesi ed euro maltesi
Autore: Marco Rizzo
Editore: Giovane Holden Edizioni
Pagine: 112
Prezzo: 12,50

Che cosa hanno in comune due generazioni di donne, una moneta rara, un giovane spocchioso e un severissimo vigile urbano? E, ancora, quale legame unisce una strana festa a un vecchio scrittore e a un fanatico del pallone? Prima di tutto le donne, protagoniste assolute di ognuno dei sette racconti di cui si compone la silloge. Quindi, l'ineluttabilità della vita, il suo scorrere e assumere pieghe inaspettate, che è consuetudine definire malintesi. Termine che nella sua accezione più ampia assume valore di "qualcosa che non va come dovrebbe", non per forza, tuttavia, in senso negativo. E infine, l'euro anzi, la due euro - maltese: un'incognita, una mina vagante, una scheggia impazzita, che ci si presenta inaspettata, in un certo momento della nostra vita e la trasforma per sempre. Perché, in fondo, ciascuno di noi è su questa Terra per vivere un certo numero di anni. E siamo tutti in attesa della due euro maltese ovvero di quell'elemento capace di scompaginare la routine e farci provare l'ebbrezza dell'imprevisto.


E Dubbio riprese immediatamente il discorso, più o meno da dove l'aveva lasciato.
“La stessa parola ragione, mi chiedo, chi ha deciso che sia giusta per valutare chi ha ragione? E colui che l'ha deciso, ha avuto ragione a farlo? Chi gli ha dato ragione? E perché? Così come credo che...”
 Quando ho letto la trama di Donne, malintesi ed euro maltesi mi ha subito colpita e la curiosità di leggerlo era molta.
L'ho letto in un periodo un po' così per me e devo dire che è stato un vero e proprio toccasana. Non poteva esserci lettura migliore!
Lo stile di Marco Rizzo è fluido e ironico; è proprio l'ironia una delle caratteristiche fondamentali di quest'antologia, ed è quella che rende la lettura molto piacevole e scorrevole. È impossibile non sorridere pagina dopo pagina. Dietro l'ironia, però, si nascondono anche dei messaggi profondi: ogni storia ha un significato a sé, e vi ritroverete a riflettere su quanto letto. Soprattutto in Luci di Natale, il cui finale è molto sentimentale e dà modo di ragionare su chi ci sta attorno.

Il racconto che mi è piaciuto più in assoluto è Kant e Godin, una storia davvero simpaticissima. Già dal titolo potrete intuire i temi prevalenti: Godin, difensore della nazionale uruguayana, e Kant, uno dei più grandi filosofi. Come possono essere accostati due nomi così diversi? E se a chi è appassionato di calcio, si trovasse proprio il giorno prima di un esame di filosofia a essere in ansia per la sua nazionale? Ecco cosa succede al nostro caro protagonista: un nonno racconta al suo nipote la sua buffa esperienza di 40 anni prima. Durante i mondiali, si ritrovò ad affrontare uno degli ultimi esami che gli mancavano. E qui mi sono riconosciuta io: gran sfegatata del calcio, mi sono ritrovata a dover vedere una partita e il giorno dopo avevo un esame.
Davvero molto divertente, soprattutto per questo parallelismo tra calcio e filosofia. E non manca una donna, quella che il nonno aveva puntato. 
Ve la faccio breve. Amo il calcio. Ma da sempre. Anzi, probabilmente prima lo amavo ancora di più. Potrei parlarvi del Milan degli Invincibili, della Grande Olanda di Cruijff, di Ghiggia e del Maracanazo, di quella notte di luglio a Berlino e del rigore di Baggio a Pasadena.  
Molto toccante è Albatros: storia di un amore indissolubile tra due persone che nonostante i problemi e la dura realtà da affrontare restano sempre unite. Perché l'amore è proprio questo, legarsi anche quando il destino ci è contrari.
Altra storia che merita una menzione è La festa. Strabiliante l'idea di ambientare la scena a casa di Lusso, con personaggi come Anticipo, Miseria e Incoerenza. Ricorrono molti modi di dire e le battute non mancano mai, soprattutto nel finale a sorpresa nel quale verrà svelato il narratore. 
E in quel momento mi fu chiaro chi fosse quell'uomo, era evidentemente Ozio. Lo sanno tutti che l'Ozio è il padre dei Vizi.  
Non troviamo mai nulla di banale, ogni storia ha quel tocco di originalità che la contraddistingue. Marco ha saputo delineare personaggi non perfetti, ma è proprio quest'imperfezione che li rende reali e più simili a noi. Con il suo modo di scrivere, ti fa affezionare ai personaggi anche in poche pagine: vorresti quasi che la storia continuasse ancora... ma ecc che, appena iniziato il nuovo racconto, inizi ad apprezzare questo volendo leggere ancora di più. Un vero e proprio circolo vizioso!

Consiglio
Donne, malintesi ed euro maltesi a chi cerca un libro che possa farlo distogliere dai problemi, che possa rallegrargli un po' la giornata. Un sorriso fa bene a tutti!

VOTO
e mezzo



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