Titolo: Anna di Cleves
Autore: Antonio Antico
Pagine: 46
Prezzo: 0,99€ (formato ebook)
Clevès. Una prigione per la giovane duchessa Anna, che insieme alla sorella Amalia coltiva da mesi la speranza di essere scelta del sovrano inglese Enrico VIII per fuggire dal dispotico fratello Guglielmo.
E alla fine è lei la fanciulla che diventerà la quarta moglie di Enrico ed animata da un senso di liberazione partirà verso le scogliere di Dover dove farà la conoscenza dell'uomo più vicino al re dopo Cromwell: Carlo Brandon.
Anna però non sa che il re, ora che l'ha vista dal vivo, prova disprezzo per lei e quello che era un sogno si tramuta in un ulteriore incubo.
Ma questa donna sa cosa realmenta la rende schiava? Oppure i suoi occhi sono troppo bendati per poter vedere la realtà?
Questa è la storia della regina troppo brutta per poter stare al fianco del cinquantenne ed obeso Enrico.
Autore: Antonio Antico
Pagine: 46
Prezzo: 0,99€ (formato ebook)
Clevès. Una prigione per la giovane duchessa Anna, che insieme alla sorella Amalia coltiva da mesi la speranza di essere scelta del sovrano inglese Enrico VIII per fuggire dal dispotico fratello Guglielmo.
E alla fine è lei la fanciulla che diventerà la quarta moglie di Enrico ed animata da un senso di liberazione partirà verso le scogliere di Dover dove farà la conoscenza dell'uomo più vicino al re dopo Cromwell: Carlo Brandon.
Anna però non sa che il re, ora che l'ha vista dal vivo, prova disprezzo per lei e quello che era un sogno si tramuta in un ulteriore incubo.
Ma questa donna sa cosa realmenta la rende schiava? Oppure i suoi occhi sono troppo bendati per poter vedere la realtà?
Questa è la storia della regina troppo brutta per poter stare al fianco del cinquantenne ed obeso Enrico.
Era vero. Sarei presto diventata regina di Inghilterra e mio fratello e mia madre non avrebbero potuto fare nulla per impedire alla mia felicità di sorgere ancora una volta.
Anna
di Clevès, la quarta moglie di Enrico VIII, è la protagonista del
terzo racconto pubblicato da Antonio Antico. È una donna di cui
pochi libri parlano, forse perché il suo ruolo di consorte
d'Inghilterra è stato molto breve, da gennaio a luglio del 1540. A
differenza di Caterina d'Aragona, che aveva rifiutato fermamente
l'annullamento, Anna rimane in buoni rapporti con il re d'Inghilterra
tanto da avere il titolo di Amatissima
Sorella del Re.
Narrate
in prima persona, le vicende iniziano quando Anna si trova ancora a
Cleves, una sorta di prigione per lei. La decisione di Enrico di
prenderla come moglie, la porterà a pensare di scappare via da lì
ma con Enrico non sarà per niente amore a prima vista...
Bellissima
la scena finale, quando Anna finalmente raggiunge la libertà tanto
desiderata.
Ero
stata una donna ubbidiente, una moglie pia e senza peccato, e questo
aveva reso Enrico un uomo gentile. In fondo egli non desiderava altro
che essere felice, come me, e finalmente entrambi sembravamo esserlo
[…]. Mi rese libera ed io gli ero grata.
Antonio
Antico ci dà un'immagine perfetta di Anna di Clevès: la descrive in
modo impeccabile, appare come una donna che si sente fuori posto in
casa propria e impaurita in terra straniera. Ma presto avrà il suo
riscatto e troverà il suo posto nel mondo: è una persona da cui prendere esempio, perché riesce ad ottenere ciò che tanto ha desiderato rimanendo sempre se stessa.
Dopo
divorzio, Enrico si sposa con Caterina Howard e la quinta regina
d'Inghilterra viene introdotta in questo racconto: pur apparendo
molto brevemente, emerge quella figura di ragazzina ancora troppo
immatura.
Ritorna,
inoltre, un altro personaggio che abbiamo trovato nel racconto su
Anna Bolena: la perfida Jane Bolena. Anche qui, Antonio ne offre
un'immagine negativa e, così come Anna di Cleves, anche noi possiamo
percepire quanta cattiveria si celi dietro questa donna senza
scrupoli.
«Siete
incantevole, mia signora.» sussurrò al mio orecchio Lady Bolena,
facendomi rabbrividire. Il suo respiro era freddo e sentivo che
lentamente si espandeva per tutto il tessuto del mio abito,
riempiendo il mio corpo di terrore.
Una
particolarità del racconto, molto apprezzata, è l'inserimento di
due personaggi molto distanti nel tempo ma che hanno un ruolo ben
preciso: Eleonora d'Aquitania e Enrico II Plantageneto. Sembra quasi
che non c'entrino nulla, ma Antonio è riuscito a creare un incastro
perfetto che vi stupirà.
Lo
stile dell'autore, come nei due racconti precedenti, è fluido e
scorrevole ma si vede una crescita qui: c'è più raffinatezza nella
parole usate e c'è maggiore abilità nel delineare la protagonista
con i suoi sentimenti e pensieri.
Godetevi questa breve lettura in queste serate di settembre, in attesa dei prossimi racconti!
VOTO
Questo libro rientra nella categoria "Books&History"
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