Stabat Mater - PiccoloTeatro Studio Melato | Un lettore a teatro - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

martedì 13 febbraio 2018

Stabat Mater - PiccoloTeatro Studio Melato | Un lettore a teatro

STABAT MATER

di Antonio Tarantino
con Maria Paiato
regia Giuseppe Marini
scene Alessandro Chiti
costumi Helga Williams
musiche originali Paolo Coletta

disegno luci Javier Delle Monache



Nel testo di Antonio Tarantino, Maria Paiato, sola in scena, è Maria Croce, ragazza madre, ex prostituta, ultima degli ultimi, nel corpo, nei sentimenti, nella lingua. Diretto da Giuseppe Marini, Stabat Mater è un accidentato e originale percorso linguistico nel quale il comico si affaccia sull’orrore dell’esistere. 

Lo Stabat Mater è una preghiera del XIII Secolo attribuita a Jacopone da Todi. Antonio Tarantino ne prende a prestito il nome, la figura della Madre e la tematica del dolore.  L’autore si è proposto il compito di rendere attuale una figura epica come la Madre del Cristo, per trasferirla sulle rive della realtà e del tempo presente. La Madre di Tarantino è una ragazza-madre prostituta. Il padre di quel  figlio che lei attende è sposato con un’altra. Il figlio che è stato generato, sul quale riponeva grandi speranze, viene arrestato in quanto terrorista. Entrano quindi in scena altri personaggi: la signora Trabucco, funzionaria dell’Assistenza sociale, Don Aldo, prete eppure uomo, soggetto ancora a reazioni perdutamente umane, il dottor Ponzio (Ponzio Pilato), che è il fautore dell’arresto del figlio e il Dottor Caraffa (Caifa), colui che imprigiona e condanna il figlio.
“Oratorio per voce sola”, recita il sottotitolo del testo: è la Madre, sola in scena, che si strugge d’attesa, sia di avere notizie del figlio sia della figura dissoluta e traditrice del padre. Sul palco, Maria Paiato, già protagonista di alcuni storici allestimenti di Luca Ronconi al Piccolo Teatro, tra cui Celestina e Santa Giovanna dei Macelli.
Lo Stabat Mater di Tarantino mischia l’italiano con sporcature dialettali e gergali, facendone la lingua dei reietti, dei diseredati. Sul degrado e sulla miseria, però, regna, resiste e vince la figura della Madre. Per quanto possa essere sofferente e posta ai piedi di una Croce immersa nella periferia popolare, resta sopra qualunque perdita, anche quella della propria dignità. La scrittura d’autore di Antonio Tarantino è costruita intorno ad un linguaggio gergale e ricercato insieme. Le sue storie traggono ispirazione talvolta classiche e religiose, talvolta politiche, sempre fortemente etiche.

INFO
Dal 13 al 18 febbraio 2017
al Teatro Studio Melato | Via Rivoli, 6, 20121 Milano 
Orari: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16.
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889 - www.piccoloteatro.org


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