Recensione: "Antropozoologie. Studio verosimile di una realtà grottesca" di Biagio Iacovelli - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

lunedì 30 marzo 2020

Recensione: "Antropozoologie. Studio verosimile di una realtà grottesca" di Biagio Iacovelli




ANTROPOZOOLOGIE.  
Studio verosimile di una realtà grottesca
di Biagio Iacovelli
Eretica Edizioni
13€





Questa era la vita miserabile del Primo PresidenTre della Nuova Democrazia Monarchica Italiana. Eppure la sua ambizione era talmente smodata, così grande il suo desiderio di ergere la sua grottesca figura al di sopra di tutti, che il fastidioso vibrare dell’aria che da sempre accompagnava ogni suo passo, non arrestò la sua implacabile ascesa verso il potere.

Studiare, esplorare e analizzare la natura umana con tutte le sue debolezze e fragilità è uno dei compiti più difficili che uno scrittore può darsi. Biagio Iacovelli ci prova e ci riesce molto bene con il suo libro d’esordio Antropozoologie. Un debutto che consente a Iacovelli di inserirsi nel panorama letterario tra quegli autori esordienti da tenere d’occhio, grazie alla sua capacità di scegliere un tema così delicato, esaminarlo minuziosamente e reinterpretarlo in modo originale.  

Antropozoologie è una raccolta di racconti molto diversi tra di loro che presentano un unico elemento in comune, quello di mettere a nudo l’animo umano e di mostrarlo per quello che è realmente, con tutti i suoi lati oscuri: gli esseri umani, se messi a confronto con l’Universo intero, altro non sono che dei semplici puntini invisibili, delle marionette che si fanno soggiogare facilmente da chi è più in alto. Ed ecco quindi che ci viene presentata una realtà deformata, in cui predominano i tratti grotteschi, situazioni che ci sembrano a primo impatto assurde, inconcepibili, ma che portano il lettore a riflettere molto su quanto sia labile l’essere umano.  
Un testo breve che richiede una gran concentrazione: potreste trovarvi spiazzati all’inizio e non trovare subito un senso al primo racconto. È solo con un’attenta lettura che potete entrare nel mondo a cui Iacovelli ha dato vita in poche pagine.  
Lo stile di Iacovelli è molto particolare. L’autore adotta un linguaggio molto ricercato, colto, dimostrando di aver dietro una gran cultura e di essere, prima che uno scrittore, un gran studioso. Nei racconti, infatti, sono presenti riferimenti a elementi della mitologia greca e richiami biblici che si mischiano a questa realtà distorta che ci presenta Iacovelli.

Una mattina, Quella mattina, il Mattino non volle più. Semplicemente, naturalmente, dopo quell’estenuante, stralunato, schiamazzante starnazzare, dopo tutto quel faticoso affaccendarsi, non ne ebbe più voglia. […] Non ne poteva più. Non ne poteva più di doversene stare lì, in alto, ogni mattina, immobile a veder trascorrere Se Stesso. Non ne pote va più di guardare immobile lo scorrere della vita altrui.


Alcuni racconti sono descritti con tale credibilità che, seppur brevi, riescono ad entrarti dentro e a lasciarti un profondo senso di dolore, come “La giostra” e “La festa”.  
Interessante anche la rilettura dell’annunciazione dell’arcangelo Gabriele a Maria, perché propone una chiave di lettura diversa rispetto a quella classica: Gesù non viene presentato come un salvatore, ma come un Figlio dell’Ombra che Dona la Pace, un Distruttore di Mondi.

Nota di merito alle illustrazioni di Eleonora Iacovelli, che introducono il racconto e trovano spiegazione durante la narrazione.


Manifesto del GDL

Governo di Liberazione

PUNTO 1

L’uomo si è spinto troppo in là. Il mondo è allo sbando. Piante, gran parte degli animali e acqua potabile non esistono più. La tecnologia ci mantiene in vita. Questa, è una vita che non vale la pena vivere.

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