Recensione: "Una notte buia di settembre" di Valerio Marra - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

mercoledì 23 febbraio 2022

Recensione: "Una notte buia di settembre" di Valerio Marra



Una notte buia di settembre
di Valerio Marra
NewtonCompton Editori
288 pagine | 9,90€ 

Il chitarrista Angelo Donati – membro di una band che è stata famosa per circa un decennio, ma ora sul viale del tramonto – viene trovato morto nel suo appartamento. L’uomo pare essere stato strangolato. Il commissario Festa, incaricato delle indagini, è convinto che la vittima conoscesse il suo assassino: la serratura dell’appartamento infatti non è stata forzata. Le indagini si muovono su due filoni, strettamente connessi: quello legato al mondo della droga e quello relativo all’ambiente musicale. La dipendenza dalla cocaina aveva infatti reso il musicista inaffidabile e inviso agli altri membri della band e anche alla sua stessa fidanzata. Mentre scava nei rapporti di Donati, Festa scopre che la vicenda è molto più sfaccettata e intricata di quanto pensasse, e che la musica e la droga potrebbero non essere le uniche due chiavi per risolverla…


«Insomma? Hai scoperto qualcosa?» «Sì», ammise Conti con un sorriso largo e orgoglioso. «Innanzitutto, che i Dust Rocker stavano passando un brutto periodo». «In che senso?» «Nel senso che la band si trovava in una fase di declino». Conti indicò il monitor. «Come puoi vedere, infatti, molti fan si sono lamentati su alcuni blog e forum scrivendo che, da qualche anno, Angel Dust non era più lo stesso».  

Quando il corpo di Angelo Donati, chitarrista dei Dust Rocker, viene ritrovato, per il commissario Festa inizia un’indagine tutt’altro che facile. Un accendino con il nome di uno zoo e una banconota arrotolata potrebbero essere due indizi per ritrovare l’assassino, ma la verità è ben lontana da quello che sembra.
Iniziate le indagini, il commissariato di Via Sciadonna scopre che Angelo Donati non poteva essere considerato un esempio da seguire. Pieno di debiti e ormai consumato dalla droga, non riusciva neanche più a sostenere un concerto come ai vecchi tempi e anche la sua storia con la fidanzata storica non andava a gonfie vele. Chi può aver ucciso Angelo Donati? È un omicidio commesso per soldi, per droga o per amore? Le piste da seguire sono molte e Festa non ne esclude nessuna, anche se è quasi certo di sapere chi sia il vero omicida. 

I personaggi che ritroviamo nel romanzo sono molti e, inizialmente, il lettore si ritrova disorientato nel destreggiarsi tra loro. Il commissario Lorenzo Festa, che già era stato protagonista del giallo precedente dell’autore, La donna del lago, si mostra un uomo risoluto e determinato, scrupoloso durante le indagini. Un uomo che si ritrova spesso a far conti con le scelte del passato e a pensare alla relazione avuta con il magistrato Antonella Greco, verso la quale prova ancora attrazione. D'altro canto, anche il magistrato si sente sentimentalmente legata al commissario, prova a dimenticarlo con un altro uomo ma ogni tentativo è vano. Il suo cuore ritorna sempre a lui. 
Il loro non è l'unico rapporto tormentato: l'amore e la solitudine sono due degli argomenti prevalenti in questa storia. Ritroviamo anche la storia dell'agente Russo con la compagna Camilla, con la quale vorrebbe avere un figlio che non arriva; la relazione clandestina tra il vice questore aggiunto Moretti, che tarda il giorno della sua pensione per paura della solitudine, e la collega più giovane Barbara, sposata e con un figlio.
Simpatici gli scambi di battute tra Russo e il collega Conti, da lui soprannominato Spina: il secondo è spesso vittima degli scherzi del primo, ma tra i due si instaura un bel legame.

Valerio Marra dedica una grande attenzione ai dettagli, e ogni luogo, personaggio o gesto è ben descritto. Ciò aiuta a immaginare più facilmente le scene raccontate e a rendere reali i luoghi descritti. Sembra quasi di essere davvero a Frascati e respirare quell’aria frizzantino di settembre. In qualche occasione, però, le descrizioni risultano essere anche troppe, e poco utili ai fini della comprensione della storia. 

La trama è ben delineata e il caso risulta essere intrigante, ma spesso si ha la sensazione che non sia questo il fulcro centrale del romanzo. Parallelamente alle indagini, i personaggi hanno a che fare anche con i loro problemi quotidiani e con ciò che più li tormenta. Le digressioni riguardanti la loro vita privata  sono molte e a volte sembrano prendere il sopravvento nella narrazione. Una scelta che in parte si potrebbe apprezzare, perché ti dà modo di conoscere meglio ogni personaggio, ma che d'altra parte potrebbe distogliere l'attenzione dal caso vero e proprio.

Nonostante ciò, la scoperta dell’assassino risulta essere tutt’altro che scontata. Tutti potrebbero avere una buona motivazione per averlo ucciso, dall’amico e compagno di band Felice Pratesi alla fidanzata Sofia, ma Valerio Marra è bravo a non far capire subito il nome dell’omicida, disseminando indizi nel corso della storia.

L’autore ha uno stile molto fluido e la lettura è scorrevole, anche se il ritmo risulta essere a tratti lento perché mancano i grandi colpi di scena e la suspense che ci si aspetterebbe, se non nel finale. 

Una notte buia di settembre è un giallo ben costruito e, sebbene abbia qualche pecca, riesce a regalare una lettura piacevole. 

*Ringrazio l'ufficio stampa SaperScrivere per la copia*

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