Recensione: "Ostaggi" di Laurent Scalese [Review Tour] - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

mercoledì 17 giugno 2020

Recensione: "Ostaggi" di Laurent Scalese [Review Tour]



Ostaggi
di Laurent Scalese
Leone Editore
288 pagine | 14,90€ 



Niente di ciò che aveva vissuto fino ad allora l'aveva preparata a quello. Aveva assistito a un crimine insensato. Quel tizio era stato ucciso perché era venuto dall'altro capo del mondo nella speranza, tutto sommato ragionevole, di una vita migliore. 

Il razzismo è uno degli argomenti più caldi e più trattati in quest'ultimo periodo, visti gli ultimi fatti di cronaca, 
Ostaggi riprende questo tema e lo affronta da vicino, senza usare filtri, mostrando fin dove può spingersi la crudeltà umana: questo thriller è uno specchio perfetto della società odierna. 

Quando viene ritrovato il corpo di un sudanese, Abdelkrim Salih. i poliziotti Melanie e Joseph pensano subito che possa essere ricollegato a un traffico di droga. Nel corso delle loro indagini, però, si ritrovano di fronte a un caso più complicato, che scoprirà Melanie quando viene rapita e si ritrova costretta ad assistere a delle scene incredibili: una caccia all'uomo, in cui le prede sono poveri immigrati arrivati in Francia in cerca di una vita migliore. 
L'inchiesta si rivelerà molto ostica ed entrambi i poliziotti rischieranno la vita pur di riuscire  a svelare il caso. Anche perché, oltre a quest'odio razziale c'è dietro qualcosa di più losco: una ricerca scientifica che potrebbe cambiare la vita di tutti gli essere umani. 

«Dal nostro punto di vista, le azioni dell'Alliance e dell'Mrr seguono la morale. Giusto per essere chiaro, siamo un male necessario per ristabilire l'ordine, che sia sociale, economico o politico.»

Ostaggi può essere considerato una sorta di denuncia verso il razzismo: nel XXI secolo, purtroppo, sono ancora vivi i pregiudizi contro chi ha un colore di pelle diverso. Le scene di come queste povere persone vengono trattate una volta giunti in un'altra terra, o di quello che sono costretti a subire nella loro terra d'origine e ad affrontare durante il viaggio, sono un vero e proprio pugno allo stomaco. Farebbero venire il voltastomaco a chiunque dotato di sensibilità.  Sembra davvero surreale credere che ci sono essere umani che trattano loro simili in questo modo solo perché non sono bianchi. Eppure è ciò che accade realmente: la follia umana può portare a compiere scelleratezze in nome di una società ideale che, già ai tempi di Hitler, si era rivelata solo un'idea folle e disumana. 

La trama è ben costruita e la lettura scorre veloce grazie allo stile fluido dell'autore. Unica nota stonata che ho trovato è la scelta del finale. Risulta come se fosse troppo affrettato: la caccia all'immigrato e l'ossessione per la ricerca di questo misterioso siero appaiono come due elementi scollegati tra loro. L'idea di fondo è davvero molto interessante, ma a parer mio è mal riportata nella storia. 

Ad ogni modo, è un thriller che consiglio di leggere a chi cerca un romanzo attuale, che presenta la cruda realtà. Le vittime appaiono in modo fugace, ma le loro vicende lasciano il segno. Ognuno di loro ha una propria storia e un proprio sogno: sfuggire alla povertà e alle guerre, nella speranza di poter vivere una vita degna di essere chiamata tale. Ciò dovrebbe portar chiunque a riflettere e a chiedersi perché una persona si senta nel giusto a doversi ritenere superiore solo perché "bianca", giustificando così episodi di razzismo. 

Mentre pagava il conto, nella sala piombò un silenzio mortale. Joseph si girò sullo sgabello e vide che tutti gli sguardi convergevano sui due uomini che erano appena entrati nei bar. Neri, oltre la trentina e imbarazzati di essere il centro dell'attenzione. Entrambi avevano un sacchetto di plastica che gli penzolava dalle braccia. Esitarono prima di andare a un tavolo libero e sedersi uno di fronte all'altro. 

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