Recensione: "Il Conde" di Joseph Conrad - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

venerdì 9 aprile 2021

Recensione: "Il Conde" di Joseph Conrad



Il Conde
di Joseph Conrad
Leone Editore 
72 pagine | 7€ 

Il Conte protagonista di questo racconto è un anziano nobile innamorato della città di Napoli. Ogni anno, vi passa alcune settimane, per godersi la sua magnifica atmosfera, l’arte, l’architettura, il paesaggio. Finché, un giorno, non si ritrova vittima di una rapina perpetrata da un esponente della Camorra. L’esperienza, umiliante e inaspettata, lo spingerà ad abbandonare Napoli per sempre.


Non mi sorpresi di sentire che era rimasto a letto per una settimana. Si era alzato per prepararsi a lasciare il Sud Italia una volta e per sempre. Proprio lui che era convito di non poter vivere un intero anno in qualsiasi altro clima! Nessuna mia argomentazione sortì alcun effetto. Non se ne andava per paura, anche se una volta mi disse: «Lei non sa cos'è la Camorra, mio caro signore. Sono un uomo segnato». 

 

Il Conde è un breve racconto di Joseph Conrad, scritto nel 1920 e ambientato a Napoli. Protagonista della storia è un anziano Conte che frequentemente soggiorna a Napoli, perché innamorato della città e del suo clima. Un giorno, subisce una grave rapina che lo segna: per la prima volta, si trova faccia a faccia con quella parte nascosta del posto, la Camorra, e il suo timore è tale da indurlo ad allontanarsi per sempre dalla città partenopea. 

La narrazione dei fatti viene affidata a un narratore a noi sconosciuto, che in prima persona ci racconta prima del suo incontro con questo signore molto curato che sembra essere un uomo di mondo dotato di grande intelligenza. La descrizione del Conde è molto accurata e non è difficile immaginarlo: capelli bianchi pettinati all'indietro, bianchi baffi folti e sistemati, sempre vestito con abbigliamento formale. 
Un uomo che ama viaggiare ma che solo in Napoli e nelle sue spiagge aveva ritrovato un beneficio per la sua salute. Nonostante il suo amore per la città, non accetta l'umiliazione subita. 

Joseph Conrad con questo racconto regala ai lettori un dipinto di quella che è la Napoli di inizio 900, una Napoli sì molto bella, meta ambita da molti, ma anche una Napoli da un lato oscuro. 

E viene anche ripreso uno dei detti più conosciuti, Vedi Napoli e poi muori, la cui origine risale allo scrittore tedesco Goethe. Il Conde ha visto  e goduto di Napoli... ma ora è costretto ad andarsene, e per lui è quasi come morire. 

Un corto romanzo che si legge in pochissimo tempo, caratterizzato da uno stile scorrevole e molto descrittivo. 
Una storia che vi consiglio di leggere, che saprà come catturarvi seppur per poche ore e farvi addentrare nei vicoli di Napoli.
Andare a casa significava realmente il suicidio per il povero Conte. C'è un detto del patriottismo napoletano, presumo concepito come monito per gli stranieri: «Vedi Napoli e poi mori.» 

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