Cinque libri da leggere per la Giornata della Memoria - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

venerdì 27 gennaio 2023

Cinque libri da leggere per la Giornata della Memoria


Storie romanzate, storie vere o saggi: ecco cinque letture consigliate per la Giornata della Memoria
Per non dimenticare, per evitare di ripetere gli stessi terribili del passato. 
Errori che, però, purtroppo, vengono ancora commessi. 



A dolor del vero
di Ilaria Chinzari
BookRoad
172 pagine | 12,90€

Chiara indaga per scoprire qualcosa di più sulla storia della sua famiglia, che presenta alcuni punti oscuri. Nel corso delle sue ricerche, emergono pochi frammenti di una scomoda verità in cui s'intrecciano vari elementi: i documenti falsi emessi dal vescovo Hudal per far scappare i criminali nazisti dall'Italia, i piani segreti dell'Ambasciata navale giapponese a Merano e un incidente mai chiarito, accaduto a una parente di Chiara poco prima che scoppiasse la Seconda guerra mondiale. Il tutto è coperto da un velo impenetrabile di menzogne sparse a tutela dell'onore familiare: sentimento antico e doloroso che la protagonista si troverà a scegliere se proteggere a sua volta, mettendo a rischio anche la verità.



Sparare a una colomba
di David Grossman
Mondadori
144 pagine | 17€

Da sempre la presenza di David Grossman sulla scena internazionale va oltre i suoi romanzi: i suoi saggi e interventi su politica, società e letteratura sono ormai diventati un punto di riferimento ineludibile per tantissimi lettori ai quattro angoli del mondo. "La situazione è troppo disperata per lasciarla ai disperati" sostiene. La dimensione personale che è al centro della sua narrativa è indissolubilmente legata a quella politica. Ed è per questo motivo che, nei saggi e nei discorsi che compongono questo libro, Grossman non si limita ad analizzare la situazione di Israele cinquant'anni dopo la Guerra dei Sei Giorni, a descrivere le conseguenze dell'impasse politica in Medio Oriente o dell'abbandono della letteratura nell'era post-fattuale, o a parlare di Covid, ma finisce sempre per raccontarci qualcosa della sua esperienza personale. Questa appassionata e lucida difesa dei valori della libertà e dell'individualità, la strenua opposizione a disfattismo e disimpegno prendono corpo in questi testi, che faranno certamente breccia nelle menti e nei cuori dei suoi lettori.




Vi salverò
di Meghan Holloway
Leone Editore
384 pagine | 14,90€

1944. Rhys Gravenor, veterano di guerra, non vede suo figlio Owain da cinque anni, dopo la tremenda lite che ha incrinato il loro rapporto. Ma ora vuole riconciliarsi con lui, e così lascia il suo allevamento di pecore in Galles per andarlo a cercare in Francia, dove i nazisti tentano di resistere agli alleati che avanzano sempre di più. Una volta lì, però, Rhys capisce che ritrovare Owain non sarà per niente facile. Infatti, pare che il giovane sia rimasto invischiato in qualcosa più grande di lui, un’operazione pericolosa che gli ha attirato le ire di molti nemici. Adesso, con l’aiuto della misteriosa Charlotte, Rhys dovrà dare fondo a tutte le proprie risorse, in una corsa contro il tempo per ritrovare Owain vivo e riportarlo finalmente a casa.




Noi, bambine ad Auschwitz
di Andra e Tatiana Bucci
Mondadori
160 pagine | 11,50€

Per combattere la paura, ci siamo immerse nell'assurda quotidianità di Birkenau cercando così di sopravvivere. 
 28 marzo 1944: la famiglia Perlow, ebrei di Fiume, viene arrestata e deportata ad Auschwitz-Birkenau. Sopravvissute alle selezioni, le due sorelle Tatiana, di sei anni, e Andra, di quattro, insieme al cuginetto Sergio, vengono internate in un Kinderblock , il blocco dei bambini destinati alle più atroci sperimentazioni mediche. Ad Auschwitz-Birkenau vennero deportati oltre 230.000 bambini e bambine da tutta Europa; solo poche decine sono sopravvissuti. Questo è il drammatico racconto di due di loro.




Sonderkommando
di Salmen Gradowski
Marsilio
224 pagine | 9,50€

Scritto nella primavera del 1944 e successivamente sotterrato dall'autore nei pressi dei crematori come memoria per i posteri, questo diario è il primo documento pubblicato in cui si racconta la terribile esperienza dei membri del Sonderkommando, ovvero la squadra speciale di detenuti ebrei obbligati a lavorare nelle camere a gas e nei crematori di Auschwitz- Birkenau. Formata da prigionieri selezionati, godeva di un trattamento d'eccezione all'interno del campo ma allo stesso tempo doveva adempiere al più terribile dei compiti: costituiva infatti l'ultimo anello della catena destinata a distruggere l'intero popolo ebraico e coloro che, nel progetto nazista di Nuovo Ordine Europeo, non avrebbero mai avuto diritto alla vita. Gradowski scrisse con la morte addosso, per raccontarci di uomini che sono riusciti a resistere al male anche grazie al pensiero di poter consegnare ai vivi la loro storia disperata, vincendo per sempre l'oblio. .

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