Millions words in just one book: "L'amore bugiardo. Gone girl" di Gillian Flynn - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

mercoledì 29 luglio 2015

Millions words in just one book: "L'amore bugiardo. Gone girl" di Gillian Flynn

Qualche mese fa ho recesito L'amore bugiardo (QUI  la recensione) e, oggi, ho ritrovato questo post rimasto nelle bozze con le frasi che più mi hanno colpito di questo thriller!


Quante volte leggendo un libro ci ritroviamo a sottolineare delle frasi che ci colpiscono?! 
Io lo faccio spesso, e proprio da qui è nata l'idea di creare questa rubrica.
È a cadenza casuale, e riporterò le frasi che mi hanno più colpito in un libro!  


Tutti pensano che la vita sia dura per i figli dei divorziati, ma anche i figli dei matrimoni incantati hanno i loro problemi. [Amy]


In quest'epoca è molto difficile essere una persona, una persona reale e autentica anziché un fascio di tratti caratteriali selezionati da un generatore infinito di personaggi. 
E se tutti stiamo interpretando un ruolo, allora l'anima gemella non può esistere perché le nostre anime non sono vere. 
Niente sembrava più avere importanza, perché io non ero una persona vera e gli altri neppure. Ecco, ero arrivato a questo punto. 
E per sentirmi vero di nuovo avrei fatto qualunque cosa. [Nick]  


Lui ha promesso che si prenderà cura di me, eppure io ho paura. Ho la sensazione che qualcosa stia andando per il verso sbagliato, sbagliatissimo, e che le cose peggioreranno. Non mi sento sua moglie, non mi sento neppure una persona: sono una cosa che va caricata e scaricata, come un divano, un orologio a cucù. Sono un oggetto da gettare in discarica, da buttare nel fiume, semmai. Non so più chi sono: da un momento all'altro potrei sparire. [Amy]

 


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