Blogtour "Predestined" di Christabel Greenwood: I predestinati a confronto [3° tappa] - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

lunedì 9 febbraio 2015

Blogtour "Predestined" di Christabel Greenwood: I predestinati a confronto [3° tappa]

Buon inizio settimana lettori!
Oggi ospito la terza tappa del blogtour dedicato a Predestined di Christabel Greenwood.

Mi raccomando, commentate con tutte le vostre curiosità sui personaggi presentati... l'autrice risponderà alle vostre domande, a blogtour concluso, sulla sua pagina facebook!









GLI AMANTI PREDESTINATI NELLA STORIA

Quando Amore li ha uniti, e Morte li ha separati.


Orfeo ed Euridice: Orfeo, musicista e sensibile poeta, si innamorò della bellissima ninfa Euridice, al primo sguardo. Le chiese di sposarlo e la ninfa accettò subito. Le nozze si celebrarono in un bosco, ma un triste presagio si verificò durante il rito: un denso fumo offuscò la luce delle fiaccole. La felicità dei giovani era tale che non vollero badare all’oscura predizione. Improvvisamente, Euridice emise un urlo terribile e cadde a terra senza vita, morsa da una vipera. Così Orfeo decise di scendere negli Inferi per riprendersi la giovane moglie.
Nel regno degli inferi incontrò la regina Proserpina e le implorò di ridarle la moglie Euridice. Proserpina si commosse e decise di accettare. Ad una condizione, ovvero che Orfeo non avrebbe potuto né guardare né toccare la moglie finché non  avesse raggiunto la luce del sole. Lottò contro se stesso mentre la fanciulla gli camminava dietro, e proprio a pochi passi dalla luce del sole, Orfeo si voltò indietro e guardò la moglie, che era più bella che mai. Fu un attimo e Euridice morì nuovamente, avvolta da una nebbia fittissima e scomparve negli abissi per sempre. Il dolore del giovane fu terribile, invocò nuovamente Proserpina, ma non ebbe una seconda possibilità. Orfeo vagò sulla terra per mesi, e la musica straziante che compose fu l’unico suo conforto.

Piramo e Tisbe: due amanti babilonesi che, a causa dell’odio reciproco delle loro famiglie non potevano né vedersi né parlarsi. I due giovani riuscivano ugualmente a comunicare tra loro attraverso un foro praticato nel muro che divideva le loro case, finché decisero di fuggire insieme e di incontrarsi di notte in un bosco fuori della città. Giunse sul posto prima Tisbe che vide vicino ad un gelso una leonessa con le fauci imbrattate del sangue delle sue prede, spaventata fuggì perdendo il velo che fu macchiato di sangue dalla belva. Giunse poco dopo Piramo che, alla vista del velo dell’amata sporco di sangue, pensò che Tisbe fosse stata uccisa dalla belva e per il dolore si tolse la vita con la sua spada. Tisbe tornò sul luogo, vide l’amato morente che, per un attimo prima di morire, poté guardare l’amata; poi anche la fanciulla si uccise con la stessa spada. Dal sangue sparso degli amanti infelici i fiori del gelso presero il colore rosso vivo.


Tristano e Isotta: Un giorno Isotta, principessa d'Irlanda dai lunghi capelli biondi, trova sulla spiaggia il giovane Tristano, moribondo per una ferita. Ne ha pietà e decide di curare amorevolmente il nemico di nascosto, con la complicità della sua fedele serva, fino a guarirlo. I due s’innamorarono subito, la passione tra di loro nasce spontanea, sincera e immediata. Isotta però è una bellissima principessa, rimasta orfana di madre, e il padre, re d’Irlanda la vuole dare in sposa, per interesse, a un uomo bruto e spregevole.
La giovane non rivela a Tristano di essere la figlia del re, bensì gli dice di essere una semplice cortigiana. I due ragazzi trascorrono diverse ore piacevoli insieme, ma il giovane cavaliere, ormai rimessosi, ha il dovere di ripartire per tornare in Cornovaglia da suo zio, il re Marco. Quando il sovrano lo vede, vivo e salvo, non crede ai suoi occhi e lo accoglie a braccia aperte. Mentre tutta la corte gioisce per il suo ritorno, quattro baroni che lo hanno in odio pensano al modo di sbarazzarsi di lui e a come screditarlo. Uno dei quattro, sir Andret, temendo Tristano, propone che il re debba prendere moglie e avere un figlio da onorare come unico erede e re Marco acconsente a tale richiesta. Nel frattempo, nel regno d’Irlanda viene indetta dal re una sfida tra giovani principi: colui il quale vincerà la competizione avrà in moglie la sua bellissima figlia, Isotta.

Tristano si reca in Irlanda per la sfida, per conto di suo zio, vincendo tutti. Il re d’Irlanda mantiene la sua parola consegnando la figlia; Isotta è felice, ma non sa che non sarà Tristano a sposarla, bensì suo zio Marco. Quando Tristano si accorge che la figlia del re d’Irlanda è la sua Isotta cade nella disperazione più totale, ma ormai non può tirarsi indietro e consegna Isotta a suo zio. Isotta, rassegnata e disperata, sposa Marco, che è un uomo buono e gentile con lei, ma il cuore della ragazza non smette di battere per Tristano. Più i due cercano di rinnegare il loro amore e più questo invade e brucia i loro cuori.
Così i due cominciano a vedersi in segreto, in un giardino abbandonato del regno, fino a quando un giorno purtroppo vengono scoperti, proprio da re Marco. Inizialmente il re viene preso dalla rabbia e vuole ucciderli entrambi, poi però rinuncia ad una vendetta così cruenta. Decide di esiliare Tristano, mandandolo lontano dal suo regno, in modo che i due innamorati siano per sempre divisi.
La leggenda narra che nel luogo dove s’incontravano in segreto, dopo la loro morte, siano cresciuti due alberi intrecciati.

Paolo e Francesca: Paolo e Francesca sono due personaggi realmente esistiti e non figure romantiche come Giulietta e Romeo nate dalla geniale fantasia di Shakespeare.
Francesca da Polenta era figlia di Guido Minore Signore di Ravenna e lì viveva tranquilla e serena la sua fanciullezza, sperando che il padre le trovasse uno sposo gradevole e gentile.
Siamo nel 1275 e Guido da Polenta decise di dare la mano di sua figlia a Giovanni Malatesta (detto Giangiotto Johannes Zoctus – Giovanni zoppo) che lo aveva aiutato a cacciare i Traversari, suoi nemici. Il capostipite, Malatesta da Verucchio detto il Mastin Vecchio o il Centenario, concorda ed il matrimonio è combinato.
Per evitare il possibile rifiuto da parte della giovane Francesca i potenti signori di Rimini e Ravenna tramarono l’inganno.
Mandarono a Ravenna Paolo il Bello fratello di Giangiotto. Francesca accettò con gioia ed il giorno delle nozze, senza dubbio alcuno, pronunciò felice il suo “sì” senza sapere che Paolo la sposava “artificiosamente” per procura ossia a nome e per conto del fratello Giangiotto. 
 Ma ben presto si rassegnò, ebbe una figlia che chiamò Concordia, come la suocera, e cercava di allietare come poteva le sue tristi giornate. Paolo, che aveva possedimenti nei pressi di Gradara, sovente faceva visita alla cognata e forse si rammaricava di essersi prestato all’inganno!
Uno dei fratelli, Malatestino dell’Occhio, così chiamato perché aveva un occhio solo, spiando, s’accorse degli incontri segreti tra Paolo e Francesca.
Ed eccoci all’epilogo della nostra storia: un giorno del settembre 1289, Paolo passò per una delle sue solite visite e qualcuno (forse Malatestino) avvisò Giangiotto.
Quest’ultimo che ogni mattina partiva per Pesaro ad espletare la sua carica di Podestà, che per maggior equanimità non doveva avere appresso la famiglia, per far ritorno a tarda sera, finse di partire ma rientrò da un passaggio segreto e… mentre leggevano estasiati la storia di Lancillotto e Ginevra, “come amor li strinse” si diedero un casto bacio (questo è quello che Dante fa dire a Francesca!) proprio in quell’istante Giangiotto aprì la porta e li sorprese. Accecato dalla gelosia estrasse la spada, Paolo cercò di salvarsi passando dalla botola che si trovava vicino alla porta ma, si dice, che il vestito gli si impigliò in un chiodo, dovette tornare indietro e, mentre Giangiotto lo stava per passare a fil di spada, Francesca gli si parò dinnanzi per salvarlo ma… Giangiotto li finì entrambi.

7 commenti:

  1. Matt e Lily sono stupendi, non c'è altro da aggiungere!

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  2. Davvero un bellissimo post.. Sei stata davvero brava a riassumere queste bellissime e romantiche "Tragedie".. le adoro tutte, anche se devo dire che la ultima non la conoscevo... La mia preferita è assolutamente Tristano e Isotta...
    Purtroppo non credo che i loro destini sarebbero mai riusciti a restare insieme e a vivere felici e contenti.. l'epoca era quella che era e le regole che regnavano erano talvolta crudeli come l'esilio di Tristano.... la mia domanda è: Si poteva fare qualcosa di estremo, per vivere per sempre insieme? Oppure no?

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  3. Bellissime tragedie... la mia preferita è quella di Tristano e Isotta

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  4. Oltre a Romeo e Giulietta, anche la mia preferita è la storia di Tristano e Isotta, il cui film è meraviglioso!

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  5. Paolo e Francesca sono i miei preferiti anche perchè è basata su una storia vera , sono delle traggede ma tutte con un grande amore :)

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  6. Non posso che appoggiare le altre: anche la mia preferita è Tristano e Isotta. Ho letto il mito in "storia di re Artù e i suoi cavalieri" ed è davvero commovente.
    Secondo quel romanzo, di Thomas Malory, i due giovani erano così perdutamente innamorati l'uno dell'altra perché avevano bevuto un filtro d'amore. Mi piace pensare che fossero destinati ad amarsi per sempre!

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