Freud o l'interpretazione dei sogni - Piccolo Teatro Strehler | Un lettore a teatro - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

lunedì 22 gennaio 2018

Freud o l'interpretazione dei sogni - Piccolo Teatro Strehler | Un lettore a teatro

FREUD O L'INTERPRETAZIONE DEI SOGNI

da Sigmund Freud, di Stefano Massini
riduzione e adattamento Federico Tiezzi e Fabrizio Sinisi

regia Federico Tiezzi

scene Marco Rossi, costumi Gianluca Sbicca
luci Gianni Pollini, movimenti Raffaella Giordano
preparazione vocale Francesca Della Monica
con Fabrizio Gifuni
e con (in ordine alfabetico)
Umberto Ceriani, Nicola Ciaffoni, Marco Foschi, Giovanni Franzoni, Elena Ghiaurov,
Alessandra Gigli, Michele Maccagno, David Meden, Valentina Picello,
Bruna Rossi, Stefano Scherini, Sandra Toffolatti, Debora Zuin
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
foto di scena Masiar Pasquali


Uno spettacolo monumentale che abiterà il grande palcoscenico dello Strehler per oltre un mese e mezzo, debuttando, in prima nazionale assoluta, il 23 gennaio 2018. Un tema potente, una compagnia numerosa di interpreti d’eccezione, guidati da Federico Tiezzi che nel 2015, con il Pirandello di Questa sera si recita a soggetto inaugurò la collaborazione con il Piccolo Teatro, come regista di una nuova produzione, ottenendo un consenso di pubblico straordinario. Un’opera mai portata in scena per uno degli spettacoli di punta della Stagione: è Freud o l’interpretazione dei sogni ispirato al testo che si affacciò al Novecento (fu pubblicato nel 1899), anticipandone inquietudini e illuminazioni. Nella lettura drammaturgica di Stefano Massini e nella visione registica di Tiezzi, il mosaico di casi e personaggi raccontati da Freud diventano tasselli di un grande enigma da decifrare. Un catalogo della contemporaneità che attraverso i sogni, misura la potenza e le oscurità della mente umana.
  
“Ogni epoca ha un paio di libri, non di più, che la riassumono completamente. Al punto tale da esserne una sorta di catalogo. Il Novecento è ‘L’Interpretazione dei sogni’ di Freud. Noi siamo figli di quel libro. Ecco la necessità e la bellezza di dedicare una produzione di questa importanza a un’opera forse mai portata in scena”. Così l’autore, Stefano Massini, spiega le motivazioni di un impegno artistico che l’ha portato ad elaborare per le scene il lavoro principale di Freud interpolandolo con altri suoi scritti. “È una Bibbia della nostra contemporaneità. È il racconto dell’uomo che, lasciato solo, decide di fare chiarezza guardandosi dentro. Durante lo spettacolo, Freud analizza i sogni, racconta le visite con i suoi pazienti, racconta i propri stessi  sogni. Ma il gioco di meccanismi, per cui tutto ciò che nel sogno appare camuffato è in realtà profondamente motivato da metafore, è di una poesia strepitosa. Il modo in cui questi personaggi si presenteranno a Freud – continua Massini –  è come un mosaico di casi e di personaggi diversi, ciascuno dei quali porta un enigma. È un’umanità ricchissima, di età diverse, che dà origine a racconti in certi casi lucidissimi, in altri casi profondamente grotteschi che Freud cerca di risolvere come se fossero dei casi polizieschi”. Tutto questo in una messa in scena che si presenta come “un’avventura del pensiero e del linguaggio”, racconta il regista Federico Tiezzi. “Si assiste all’emozionante e graduale scoperta di un metodo: decrittare il geroglifico del sogno per arrivare all’interpretazione della realtà, un linguaggio che permetta di dare un senso al mondo e alle cose. Questo linguaggio e questo metodo vengono creati attraverso l’esame approfondito dei sogni di molti pazienti. E noi assistiamo alla costruzione emozionante e graduale di un sistema interpretativo del mondo, non solo del sogno. La struttura di questo testo – spiega Tiezzi – è molto simile nella sua rapidità al montaggio drammaturgico del cinema. Non solo: nel testo esiste un solo Freud. Ma ho pensato che possa sdoppiarsi in due. Questo è un testo dello specchio, dello sdoppiamento, del sogno nel sogno, della scatola che contiene un’altra scatola. Il protagonista può scindersi in due parti: una più riflessiva, il Freud che scrive; dall’altra c’è un Freud che agisce, che sta insieme ai suoi pazienti-personaggi e interagisce con loro. Capiterà anche che questi due Freud discutano tra loro”.

INFO
Dal 23 gennaio all’11 marzo
al Piccolo Teatro Strehler | Largo Greppi – M2 Lanza, 20121 Milano 
Orari: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30
(salvo mercoledì 28 febbraio: ore 15 per le scuole); domenica ore 16.
Lunedì riposo.
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro

Informazioni e prenotazioni 0242411889 - www.piccoloteatro.org

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