Recensione: "Sopra il deserto avvengono le aurore" di Massimiliano Carocci - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

venerdì 18 settembre 2020

Recensione: "Sopra il deserto avvengono le aurore" di Massimiliano Carocci


Sopra il deserto avvengono le aurore

di Massimiliano Carocci

Leone Editore

288 pagine | 12,90€

 

Il pellerossa Chato e un gruppo di chicanos – gli immigrati clandestini messicani negli Stati Uniti – sono i protagonisti di una rapina ai danni di un criminale soprannominato Ragno. Tuttavia, quello che credevano un semplice bandito impegnato a organizzare combattimenti tra galli, è in realtà un mafioso che si occupa di gestire i traffici illeciti tra il Messico e gli Stati Uniti per conto di qualcuno molto potente. Dopo la rapina, Chato e i suoi soci si accorgono di aver commesso un grave errore: nell’auto del Ragno, infatti, sono nascosti più di duecentocinquantamila dollari. Comincia a questo punto una tragica sequela di tentativi per sottrarre i soldi e mettersi in salvo dalle ripercussioni della mafia bianca guidata dal capo della polizia, Jackson Christopher Chisum, leader del Ku Klux Klan locale.


 

In molti mi chiedono cosa si provi a portare addosso una storia simile alla mia. Quelle poche volte che rispondo dico cose piuttosto banali tipo che qui con noi, nella Riserva, il mondo non ha ancora finito di punire gli sconfitti. È la valutazione più semplice da fare. E forse quella che si avvicina di più alla realtà. 


Protagonista del romanzo è Chato, pellerossa dall'infanzia infelice. La madre è morta subito dopo averlo dato alla luce, e il padre ha deciso di abbandonarlo. E una volta diventato adulto, non ha avuto una sorte migliore, poiché anche sua moglie è morta di parto. Chato spera di potersi prendere una rivincita in questo mondo che sembra disprezzarlo con un rapina che lo avrebbe finalmente fatto stare bene economicamente. 

Il piano sembra essere inizialmente perfetto: il bersaglio è il Ragno, un organizzatore di combattimenti tra galli, e tutto è studiato nei minimi dettagli. Ma quella che sembra essere una banale rapina, si trasforma in una condanna per i rapinatori. Perché dietro il Ragno in realtà si nasconde molto di più: lui è solo un tramite di gente losca, gente che traffica droga tra Stati Uniti e Messico. Queste persone non accettano di essere stati derubati e iniziano così una caccia all'uomo. Chato e i suoi amici si rendono conto ben presto di essere in pericolo e devono agire in fretta per poter restare vivi, perché i loro nemici iniziano a capire subito chi c'è dietro la rapina. 


Massimo Carocci con questo noir trascina il lettore in quello che è il lato più oscuro degli Stati Uniti. Siamo abituati a vedere questa nazione sempre nella sua bellezza, con i suoi grattacieli, i suoi parchi e le sue vie ricche di negozi che fanno sognare ogni persona. Ma gli Stati Uniti non sono solo questo. Esiste anche il mondo della Riserva, un posto in cui è la criminalità a far da padrone. 

L'autore utilizza un linguaggio molto forte e le sue descrizioni sono così accurate che per il lettore non è tanto difficile immaginare le scene. Scene così crude e ricche di violenza, ma che descrivono la triste realtà di quel posto. Il ritmo è veloce e non si ha il tempo di riprendersi da una scena che ecco che succede qualcos'altro che fa venire ancora più voglia di divorare le pagine. 


È la sincerità di questa mia guerra: liberarmi delle ombre, bruciare gli spiriti malvagi, capire infine quello che è e quello che non è. Se potessi far parlare la Terra e tacere gli uomini sarebbe tutto più semplice.   


La storia ci viene narrata da due punti di vista alternati: alcune parti del libro sono narrate in prima persona da Chato, e ciò ci consente di conoscere meglio questo personaggio e la sua evoluzione nel corso della storia, le altre in terza persona. Chato è un ragazzo che spera di poter trovare un posto nel mondo, un mondo che sembra non volerlo accettare. Ed è attraverso i suoi occhi e i suoi pensieri che comprendiamo come si può sentire chi nasce nella Riserva. Nel deserto sembra non esserci speranza per nessuno, come se le persone nate lì dentro siano costrette a una vita fatta di ingiustizie. E Chato rappresenta quasi un simbolo di riscatto, di speranza. 


Ogni capitolo è accompagnato da una propria colonna sonora, scelta che ho molto apprezzato perché sembra quasi di aver a che fare con una sceneggiatura cinematografica, e non con un romanzo. 


Sopra il deserto avvengono le aurore è un romanzo che consiglio a chiunque cerca un noir forte, intenso, che riporta alla luce quel lato dell'America che molti di noi ignorano, ma che purtroppo sono attuali. 


Potrei offendere qualcuno, ma questo è il mio pensiero. Non ho trovato nulla di più spirituale che combattere per la mia vita. Forse parla il soldato dentro di me o forse un antico guerriero che ora mi possiede e mi fa ragionare in modo diverso. 

Solitamente abbiamo confronti così meschini con la vita e i suoi dolori. In questi giorni gli uomini si dichiareranno tutti per quello che sono; i furbi, i traditori, i malvagi, gli eroi. Questo paese ha una lunga tradizione di sangue e la nostra Storia non poteva fare eccezione. 

A tale riguardo posso dire un'altra cosa. Essere inseguiti è difficile. Essere trovati lo è di più.

In un certo senso, sono fuggito per tutta la vita. La differenza è che adesso conosco chi mi vuole prendere. 


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