Recensione: "Il castello delle congiure" di Davide Cossu - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

giovedì 7 marzo 2024

Recensione: "Il castello delle congiure" di Davide Cossu



Il castello delle congiure
di Davide Cossu
Newton Compton Editori
224 pagine | 9,90€ 

Ferrara, autunno 14 4 2 . Leon Battista Alberti è invitato a corte per partecipare, in qualità di giudice, a un concorso indetto dal marchese Leonello d’Este: al vincitore sarà commissionato un monumento in onore del suo defunto padre, Niccolò III. Nel frattempo, approfittando dell’antica amicizia che li lega, il marchese incarica Leon Battista di indagare su un fatto spinoso che sta turbando la città: la giovane Laura Pendaglia, erede del cittadino più ricco di Ferrara e promessa sposa di Folco Bonacossi, ha deciso di rinunciare alle nozze e rifugiarsi in convento per farsi monaca. Mentre Leon Battista cerca di orientarsi tra giochi di potere e trame ordite dalle famiglie dei mancati sposi, il giovane Folco muore in circostanze che rimandano alle pagine dei romanzi d’amor cortese. Con l’aiuto dei suoi fidati compagni, il dotto Parentucelli e l’avventuriero de’ Conti, e di Margherita, un’audace e bellissima nobildonna, l’Alberti, in una giostra di amori, tradimenti e rivelazioni inaspettate, tenta di far chiarezza sulla scia di sangue che macchia la corte di Ferrara. Una traccia che conduce a una tragedia confinata nel passato oscuro degli Este, la cui ombra minaccia il potere di Leonello e la sorte stessa del suo casato.



«Ne verrai a capo», bisbigliò all'orecchio, «ma stai in guardia. In questa città anche le sante riescono a dannarti l'anima». 
Dopo il successo de Il quinto sigillo, Davide Cossu ritorna con un nuovo romanzo che ha tutte le caratteristiche per non deludere le aspettative dei suoi lettori. 
Ritroviamo l’acuto Leon Battista Alberti che viene convocato dal marchese Leonello d’Este per fare da giudice a un concorso per un monumento in onore del padre defunto. In realtà, il suo compito consiste in ben altro: deve indagare sulla fuga in convento di Laura Pendaglia, erede di uno degli uomini più potenti di Ferrara, e il suo mancato matrimonio con Folco Bonacossi. 
Mentre Leon Battista indaga sulle cause che hanno portato Laura a rinunciare al matrimonio, la morte di Folco complica il tutto. 
Leon Battista si ritrova così coinvolto in un vortice di amori, tradimenti e rivelazioni inaspettate che portano alla luce segreti nascosti che riguardano la dinastia degli Este e che rischiano di mettere in pericoloso la stabilità del casato e del potere di Leonello. 

 Davide Cossu si dimostra ancora una volta bravo a dar vita alla trama di un romanzo che si snoda attraverso una serie di colpi di scena e rivelazioni inaspettate, mantenendo alta la suspense e l’interesse del lettore fino alle ultime pagine. La narrazione è molto scorrevole ed è arricchita da dialoghi vivaci e descrizioni dettagliate che catturano l’essenza dei personaggi e il loro vissuto. Lo stile narrativo presenta una miscela affascinante di realismo storico e intrigo narrativo, caratterizzato da un linguaggio ricercato e accurato nel contesto storico, senza risultare mai pesante. 

Per quanto riguarda i personaggi, spicca il protagonista Leon Battista Alberti, che si dimostra un investigatore abile e astuto, capace di muoversi tra gli intrighi della corte e di imporsi con la sua presenza ben definita, attorno la cui figura ruotano una variegata galleria di personaggi che contribuiscono a rendere il contesto ancora più vibrante, come l'ambiguo marchese Leonello d'Este e l'affascinante e audace Margherita. 

 Il castello delle congiure è un romanzo avvincente che mescola abilmente elementi di mistero, amore e politica. Emerge un interessante spaccato della Ferrara del XV secolo e il lettore viene coinvolto in un viaggio indimenticabile attraverso il cuore dell’Italia rinascimentale, grazie alla ricchezza dei dettagli storici e delle ambientazioni che creano un’atmosfera avvolgente e coinvolgente e un'ambientazione autentica e suggestiva. 


*Si ringrazia la casa editrice per la copia* 

Nessun commento:

Posta un commento