BlogTour "L'ultimo spartano" di Matteo Bruno [Quarta Tappa] - Personaggi - Un lettore è un gran sognatore | Blog di letteratura, storia, cultura, teatro

giovedì 14 dicembre 2017

BlogTour "L'ultimo spartano" di Matteo Bruno [Quarta Tappa] - Personaggi

Oggi ospito sul blog una tappa dedicata al blogtour di L’ultimo spartano di Matteo Bruno, edito Leone Editore. Pronti a scoprire qualcosa di più sui personaggi del romanzo? 



PERSONAGGI 
A cura dell'autore

Questa è la storia di un mercenario, di un re e di una donna baciata dagli dei. Così recita la prima riga de L’Ultimo Spartano, riassumendo i tre personaggi principali del romanzo.

Il mercenario in questione è il protagonista assoluto della vicenda. Si chiama Filocrate di Megalopoli e l’intero libro è narrato per sua bocca, come se, a distanza di molti anni e ormai anziano, appuntasse su un papiro le proprie memorie. Nei primi capitoli Filocrate è un giovane privo di ideali e con pochi scrupoli, costretto dagli eventi a combattere per sopravvivere nelle fila degli opliti greci assoldati dai Persiani. Tuttavia, mano a mano che la vicenda s’inoltra verso l’epilogo, il lettore si troverà di fronte ad un personaggio del tutto nuovo. Filocrate infatti conoscerà l’amore di una donna, l’affetto di una famiglia e il calore di una Patria, cambiando radicalmente sia nel carattere che nell’umore.

Filocrate è un personaggio volutamente ambiguo. Da un lato sa essere equilibrato nelle scelte e ponderato nelle decisioni, dall’altro è determinato e crudele, specie in battaglia, e sa come farsi rispettare e temere dai nemici. Non è un individuo che definiremmo di animo buono. È, piuttosto, figlio dei suoi tempi. Noi contemporanei siamo abituati a pensare all’Antica Grecia come ad un periodo di fiorente prosperità artistica, letteraria e culturale. Ciò è senz’altro vero. Ma i secoli della Grecia classica ed ellenistica furono anche costellati da guerre feroci e lotte continue, tempi in cui molto spesso le leggi soccombevano alla brutalità della spada e in cui la vita quotidiana di molti era una dura lotta per la sopravvivenza; tempi in cui dovevano senza dubbio esserci molti uomini della risma di Filocrate.

Il re citato in precedenza è invece Re Agide III di Sparta, dei tre personaggi principali l’unico ad essere realmente esistito. Re Agide non è famoso tanto quanto il suo predecessore Leonida (che non era suo avo diretto, in quanto i due discendevano da dinastie differenti), tuttavia lo storico Diodoro Siculo nella sua Bibiotheca Historica lo annovera tra i più grandi regnanti di tutti i tempi. Tale fama, che nel mondo antico era ben maggiore di quella di cui gode oggi, è dovuta essenzialmente al gesto compiuto durante la decisiva battaglia di Megalopoli, che costituisce l’atto finale del mio romanzo (dunque non andate a vedere su internet cos’è accaduto, aspettate invece di leggere L’Ultimo Spartano..!).

Agide, per come lo dipingo, è un personaggio certamente rude, ma a suo modo gentile e introverso. Tra lui e Filocrate ci sarà fin da subito un’innata empatia, e solo proseguendo nella lettura se ne scoprirà il motivo.

La “donna baciata dagli dei” è invece Astiage, principale personaggio femminile del libro. Astiage è una donna spartana dalla forte tempra, triste e sfortunata poiché avvilita da un matrimonio infelice e da una sorte nefasta che gli ha impedito di crescere i due figli messi al mondo (entrambi non perfettamente sani, e dunque soppressi, secondo le implacabili leggi spartane). Astiage possiede però il dono degli dei. Sa cogliere i segni che gli Immortali mandano sulla terra, prevedendo il futuro. È una donna sola che si affeziona immediatamente a Filocrate, conducendolo a poco a poco nel suo mondo fatto di misteriosi riti perpetrati all’interno di un’umida grotta, di formule magiche e di ambigui responsi. Astiage sarà decisiva in un momento di grave pericolo vissuto dallo stesso Filocrate e tra i due scoppierà una passione ardente che stravolgerà loro la vita.

Attorno ai tre personaggi già citati, nel libro ne compaiono ovviamente tantissimi altri. Nominarli ad uno ad uno sarebbe impossibile, però non posso non parlare del “cattivissimo” del romanzo, la cui palma spetta senz’altro a Deuxippo, feroce guerriero spartano, marito di Astiage e ostile fin da subito a Filocrate. C’è poi Megabizio, mercenario e compagno d’arme di Filocrate in Asia, il cui ruolo si chiarirà a poco a poco. E ancora: Corrago, subdolo schiavo ilota, Eudamida, gentile fratello di Re Agide, appassionato conoscitore di miti e leggende, Praxias, cavaliere persiano che, nonostante un’iniziale diffidenza dovuta essenzialmente alle diverse estrazioni culturali, diverrà amico fidato del protagonista. Per non parlare di Gorgo, splendida e affascinante ancella di Artemide (di natura umana o divina?, si chiederà di lei Filocrate), che tra i molti gioielli indossa l’Aspide d’Oro, un anello incantato che conferisce agli eventi un tocco di fascino fantasy.

Oltre a questi, altri ancora. Sia di realtà che di fantasia. Ne citerò soltanto altri due, entrambi reali: il vecchio Antipatro, reggente del regno di Macedonia mentre Alessandro era impegnato in Asia, che accorrerà con un esercito a Megalopoli per affrontare le forze “ribelli” radunate da Agide, e l’oratore ateniese Demostene, implacabile nemico sia di Alessandro che di suo padre Filippo (celebri le sue Filippiche, ficcanti invettive rivolte al tiranno macedone).

Come sempre, attraverso le parole dei personaggi sopracitati, ho cercato di rendere gli umori dell’epoca, i timori e le speranze degli uomini e delle donne che vissero eventi dal loro punto di vista senz’altro epocali. Alcuni di loro ebbero la precisa percezione di star vivendo la fine di un ciclo storico, soprattutto gli spartani, tra le fila dei quali i più avveduti percepivano che quella cui stavano andando incontro a Megalopoli sarebbe stata la loro ultima battaglia.

Chi, tra loro, sarebbe stato l’ultimo spartano?

Vi ricordo il calendario completo:


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