La mia tappa è dedicata a Luigi Pirandello in occasione del 150° Anniversario della sua nascita che ricorre proprio in questo 2017.
LA VITA

Nel 1903, in
seguito a una frana che allaga la miniera di zolfo della famiglia, viene
ridotto quasi in povertà. Ciò incide molto sulla moglie di Pirandello, già
soggetta a un disagio mentale che raggiunge l’apice dopo questo fatto. Oltre da
crisi isteriche, viene colpita anche da attacchi di gelosia che la portano ad
attaccare qualsiasi donna parli con il marito. Nel 1919, Pirandello decide di
far ricoverare Antonietta in un ospedale psichiatrico dove morirà nel 1959.
Intanto, le sue prime opere letterarie non hanno il successo desiderato ed è
così costretto ad impartire lezioni private di italiano e tedesco.
Durante la Grande
Guerra vive momenti difficili, con il figlio fatto prigioniero dagli austriaci
e poi rilasciato, rientrando a Roma gravemente malato.
Nel 1925 fonda la Compagnia del Teatro d’Arte di Roma, di cui è direttore artistico e capocomico. Le sue commedie hanno un tale riscontro tanto da essere trasposte al cinema con famosi attori e attrici di Hollywood. Ed è in uno di questi viaggi, a Princeton, che conosce Albert Einsten.
Nel 1925 fonda la Compagnia del Teatro d’Arte di Roma, di cui è direttore artistico e capocomico. Le sue commedie hanno un tale riscontro tanto da essere trasposte al cinema con famosi attori e attrici di Hollywood. Ed è in uno di questi viaggi, a Princeton, che conosce Albert Einsten.
Negli anni del
fascismo, è favorevole al regime e ciò lo porta ad essere oggetto di critiche
da parte di alcuni intellettuali, come Giovanni Amendola che lo accusa di voler
diventare senatore del Regno.
Nel 1934 vince il Premio Nobel per la letteratura. Muore a Roma a 69anni, il 10 dicembre 1936, dopo essersi ammalato di polmonite sul set de Il fu Mattia Pascal a Cinecittà. Per le sue esequie, sono rispettate le sue volontà: “Carro d'infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m'accompagni, né parenti né amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta. Bruciatemi” [Salvatore Guglielmino, Hermann Grosser, Il sistema letterario 2000].
Nel 1934 vince il Premio Nobel per la letteratura. Muore a Roma a 69anni, il 10 dicembre 1936, dopo essersi ammalato di polmonite sul set de Il fu Mattia Pascal a Cinecittà. Per le sue esequie, sono rispettate le sue volontà: “Carro d'infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m'accompagni, né parenti né amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta. Bruciatemi” [Salvatore Guglielmino, Hermann Grosser, Il sistema letterario 2000].
“Basta che lei si metta a gridare in faccia a
tutti la verità. Nessuno ci crede, e tutti la prendono per pazza!”
{Il berretto a sonagli]
{Il berretto a sonagli]
LE OPERE

·
Nel 1926 viene pubblicato un suo altro
capolavoro, Uno, nessuno e centomila,
sul quale lavorava già dal 1909.
·
L’attività teatrale trova grande riscontro
soprattutto dopo che un suo amico, Nino Martoglio, decide di mandare in scena
nel suo Teatro Minimo alcuni lavori di Pirandello tra cui Lumie di Sicilia. Possiamo
distinguere quattro fasi:
- Il teatro siciliano
- Il teatro umoristico/grottesco
- Il teatro nel teatro (metateatro) introdotto con Sei personaggi in cerca di autore
- Il teatro dei miti
- Il teatro siciliano
- Il teatro umoristico/grottesco
- Il teatro nel teatro (metateatro) introdotto con Sei personaggi in cerca di autore
- Il teatro dei miti
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Tra i suoi scritti, ci sono anche
molte novelle raccolte in Novelle per un
anno. Queste non hanno un tema che le accomuna.
"Notiamo facilmente i difetti altrui e non ci
accorgiamo dei nostri."
[Uno, nessuno e centomila]
[Uno, nessuno e centomila]
I TEMI
Il tema più
ricorrente nelle sue opere è quello dell’umorismo,
al quale Pirandello dedica anche un saggio pubblicato nel 1908. Lui
distingue il comico dall’umoristico: il primo è superficiale e genera una
risata immediata, il secondo porta a riflette generando un sorriso misto a
compassione. Spiega bene il concetto con questo esempio:
Il tema più
ricorrente nelle sue opere è quello dell’umorismo,
al quale Pirandello dedica anche un saggio pubblicato nel 1908. Lui
distingue il comico dall’umoristico: il primo è superficiale e genera una
risata immediata, il secondo porta a riflette generando un sorriso misto a
compassione. Spiega bene il concetto con questo esempio:
«Vedo una vecchia signora, coi capelli ritinti, tutti
unti non si sa di qual orribile manteca, e poi tutta goffamente imbellettata
e parata d'abiti giovanili. Mi metto a ridere. "Avverto" che quella
vecchia signora è il contrario di ciò che una rispettabile signora dovrebbe
essere. Posso così, a prima giunta e superficialmente, arrestarmi a questa
espressione comica. Il comico è appunto un "avvertimento del
contrario".
Ma se ora interviene in me la riflessione, e mi suggerisce che quella vecchia signora non prova forse piacere a pararsi così come un pappagallo, ma che forse ne soffre e lo fa soltanto perché pietosamente, s'inganna che, parata così, nascondendo le rughe e le canizie, riesca a trattenere a sé l'amore del marito molto più giovane di lei, ecco che io non posso più riderne come prima, perché appunto la riflessione, lavorando in me, mi ha fatto andar oltre a quel primo avvertimento, o piuttosto, più addentro: da quel primo avvertimento del contrario mi ha fatto passare a questo sentimento del contrario. Ed è tutta qui la differenza tra il comico e l'umoristico» |
Altro
tema importante è la crisi dell’io. Una persona è dotata di molteplici identità,
dunque si mostra alle persone con diverse maschere. Pur credendosi di essere una persona unica, in
realtà non è altro che un annullamento di se stesso perché in realtà non ha una vera e propria personalità (concetto
ben espresso in Uno, nessuno, centomila).
Pirandello trova una soluzione alla crisi d’identità con la follia: fuggire
dal razionale e estraniarsi dalla realtà permette di guardare meglio dentro se
stessi.
“Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti.” [Uno, nessuno e centomila]
Per l'esame di maturità portai "Il fu Mattia Pascal", meraviglioso <3 Ho letto anche "Sei personaggi in cerca d'autore" ma prima o poi leggerò tutto!
RispondiEliminaUna tappa davvero interessante e ben fatta! :)
RispondiEliminaRicordo di aver letto Il fu Mattia Pascal su indicazione della prof. di italiano. Mi aspettavo che fosse una lettura noiosissima e, invece, divorai il libro. ♥
RispondiEliminaCiao ^^ finalmente sono riuscita a passare!
RispondiEliminaTappa molto interessante, complimenti. Io di Pirandello lessi al liceo "Uno, nessuno e centomila", tutt'ora ho un bel ricordo di quel libro :D
Tappa interessante su uno dei grandi della nostra Letteratura! :D Davvero una bella tappa!
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